ci dimenticheremo di loro, speramaddio
Forse ci dimenticheremo di Grillo. E forse potranno tornare utili in Parlamento, quello che Grillo pensava di azzerare, i grillini che sono comunque altro da lui e che si ammutinano, a poco a poco, ma abbiamo ben ragione di credere, inesorabilmente. Anche i giochi più abili – e quello di Grillo lo era, forte di tanti italiani come sempre dapprima fanatici e creduloni – finiscono col farsi scoprire. Ma con la situazione che l’Italia sta vivendo, con il leitmotiv di grandi intese che, sappiamo bene, non sono grandi e magari non sono intese, non sembra davvero il caso di dare grande spazio ad ogni mossa o parola di Grillo che, come rivendichiamo di aver detto per primi quando sembrava audace e forse volutamente controcorrente, e, per il paese, più un pericolo che una risorsa. Teniamo d’occhio piuttosto quel che avviene in sede nazionale ed internazionale, pensiamo al grande sistema del capitale che muove occultamente le sue pedine mentre noi vediamo solo quel po’ che ci lasciano vedere. Cerchiamo di contare sino a dieci dinnanzi a quel che ci vien detto e prospettato, e non accettiamo inermi leadership e santoni. Dimentichiamoli. Per adesso Grillo e, con maggiore difficoltà, probabilmente anche Berlusconi. Che più modestamente di Grillo, per arringare la folla non si prende un palco ma solo un predellino. E che alla rete ha preferito le reti televisive. Di sua proprietà. Suvvia, ventanni e passa che schiocca i pollici e mette in piedi un partito, possiamo concederlo, di lui ci dimenticheremo con maggiore difficoltà.
purtroppo la memoria degli Italiani è corta e santoni e martiri sono come i gatti: hanno sette vite!