diario di viaggio: il tour siciliano

5 giugno 2013 di: Monica Lanfranco

Appunti dalle presentazioni di “Uomini che odiano amano le donne – virilità sesso violenza. La parola ai maschi”:

L’ultima volta che ero stata in Sicilia avevo presentato “Letteralmente femminista” – perché è ancora necessario il movimento delle donne a Palermo: era il 2009, e da allora le relazioni con alcune compagne di strada non si sono mai interrotte. Anche questa volta alcune attiviste della rivista Mezzocielo, dell’Udi e molte esponenti della straordinaria cultura femminista siciliana mi sono accanto in modo concreto e generoso. Mi accoglie la bella casa di Beatrice Monroy, che non solo si fa carico di organizzare la mia venuta, (con annessa accoglienza casalinga e un frigo pieno di verdure biologiche) ma apre anche una pagina su facebook che raggruppa tutti gli appuntamenti siciliani sotto l’egida del ‘tour siciliano’, dal 7 al 10 maggio. Mi sento una rock star: anche io ho un tour!

Instancabile accompagnatrice del giro sarà, con Beatrice, Daniela Dioguardi, che nonostante sia nel bel mezzo di un trasloco si prenderà cura di me negli spostamenti e anche durante alcune presentazioni. Il primo giorno siamo in una sala del Comune al pomeriggio e in una scuola al mattino, il liceo Maria Adelaide, dove incontro ragazzi e ragazze delle ultime classi in una sala gremita. Una studente mi fa una domanda interessante: «Come è fare da madre femminista di due figli maschi?». Spero nel 2014 di riuscire a colmare almeno in parte questa acuta curiosità con il prossimo libro, al quale sto appunto già lavorando.

Alla presentazione pomeridiana nella sala comunale c’è anche Simona Mafai, una delle madri storiche della rivista Mezzocielo, instancabile lottatrice contro il sistema mafioso e per i diritti delle donne; insieme a lei a commentare il libro c’è un docente universitario, Enzo Guarrasi, che esordisce, scomodamente sincero, dicendo che quando gli è stato consegnato il libro, mesi prima, lo aveva trovato brutto graficamente, e lì per lì quell’impatto esteticamente negativo lo aveva fatto pentire di aver accettato di leggerlo. «Poi, per fortuna, la prima impressione è stata superata quando ne ho affrontato il contenuto», dice «Ma cosa vi aspettate che faccia, ora? Dato che le parole maschili che compongono il testo sono tante, e il libro contiene già commenti interessanti di alcuni studiosi, quello che mi rimane è solo una cosa: rispondere alle sei domande. Qui, ora e davanti a voi». E così è stato: una preziosa sorpresa. Questo libro, e questo viaggio con lui, dona inediti regali, comportamenti maschili molto interessanti, e fecondi. Il giorno dopo è la volta di Trapani: anche qui una sede istituzionale, il comune. Di nuovo scuole, ragazze e ragazzi, ma anche operatrici e operatori dei consultori e molte insegnanti.

Daniela Dioguardi ed io trascorriamo la mattinata tra domande e risposte, e scopro che Trapani è stata la prima città, mentre ancora il libro stava per uscire nella traduzione italiana, nella quale sono stati rappresentati i “Monologhi della vagina” di Eve Ensler. Incredibile coincidenza, a farmelo sapere è un collega, mai visto prima, che mi intervista per la sua emittente Tele Sud. Magico. Poi è la volta, di ritorno a Palermo, di un’altra scuola, la media Virgilio: qui la preside ha realizzato, con donazioni spontanee, una biblioteca intitolata a Danilo Dolci aperta al quartiere, che rende l’istituto agibile fino a tarda sera: è una sensazione particolare lasciare l’edificio della scuola nell’orario di cena, mentre ancora è tutto aperto, il cortile è affollato di famiglie e giovani: una scuola pubblica che si fa spazio pubblico al di là della sua primaria funzione educativa è una rarità. Il terzo giorno è la volta di Caltanisetta: anche qui si tratta di una scuola, ma l’incontro è con la popolazione, al pomeriggio, nell’aula magna.

Un anziano medico, attivista comunista nel Pci siciliano, racconta di quante donne arrivassero negli anni ‘50 nel suo studio, piene di lividi sul corpo, conseguenza delle ‘amorevoli’ attenzioni maritali. A lei, come alle altre, il dottore suggeriva di andare a denunciare, ma le donne non lo facevano: paura di ritorsioni, tabù, ignoranza, pressione sociale dissuadevano le donne dall’affrancarsi da una vita famigliare molto prossima alla galera. Quando un giorno i lividi di una sua paziente superarono i livelli di guardia, la svolta. «Non sono fiero di quello che le dissi, ma non potei farne a meno: sapevo che la prossima volta l’avrei vista morta, in ospedale» – dice l’anziano dottore – «così le chiesi se avesse in casa una vecchia sedia rotta. Sì, rispose la donna. Bene, dissi io. Aspetta che tuo marito entri in casa, e poi colpiscilo forte, prima che lui batta te. Così, quando sarà in ospedale, potrò denunciarlo io». La rivelazione ci lascia tutte senza fiato, in un misto di ammirazione e sgomento. «Come è andata a finire?» gli chiediamo. «Che quando l’ho rivista, per una volta senza brutte ferite, lei mi da detto: Dottore, un agnellino è diventato mio marito». Un aneddoto che apre molte riflessioni.

Un altro sorprendente contributo, sempre di taglio maschile e sempre da Caltanisetta, arriva da Davide Chiarenza, Commissario di Polizia, che racconta la sua esperienza di anni di lettura di verbali di denuncia delle violenze subite dalle donne. «In tutti i casi esaminati in 25 anni di Polizia c’era un filo rosso che li legava, ovvero la mancanza di ascolto, e la sfida che nel mondo animale si trasforma in aggressione. Ritengo che la cattiva o mancata comunicazione sia una delle cause che destabilizza un già precario equilibrio esistente in una coppia. L’approccio filosofico o ideologico di queste deprecabili relazioni non aiuta le donne in difficoltà. Occorre maggiore confronto fra uomini e donne che a Caltanissetta come altrove è mancato. Le battaglie sui diritti vanno combattute assieme, uomini e donne. Un uomo che ama le donne è stato un bambino che ha avuto una madre straordinaria e capace di amare. Un uomo che stima la propria madre rispetterà sempre la propria compagna e non farà mai sesso a pagamento».

www.monicalanfranco.it – www.altradimora.it – www.mareaonline.it – www.radiodelledonne.org

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