le madri e le malandrine

21 giugno 2013 di: Rosanna Pirajno

La donna in quanto donna non l’ho mai sublimata, figurarsi. Abbiamo incontrato certe streghe, sul nostro cammino, che di femminile non avevano neppure le unghie, adunche naturalmente. Però pensavo, pensavamo, che alcuni comportamenti, alcune azioni, alcuni pensieri non fossero proprio nelle corde di chi la vita la genera, non può strapparla né mortificarla né violentarla. Mi sbagliavo: le donne uccidono come gli uomini e come loro amano il potere e il denaro, ma questa del denaro magari si sapeva, per denaro si prostituiscono, ma danno il corpo, mi dicevo, non l’anima, non la danno via per denaro. Ma poi, che differenza fa, l’anima alberga nel corpo dopotutto. E la donna, per denaro per vendetta per odio per potere per punizione e anche per quello che chiamano “amore”, si vende l’anima e il corpo, e ammazza senza pietà.

La donna che sfregia il suo ex che l’ha lasciata, e usa l’acido proprio come gli uomini che si son messi a sfregiare le compagne anche da noi in Italia, importando questa barbara orrenda disumana usanza da altri paesi, questa donna non ha giustificazioni, è odiosa e violenta e animalesca come il peggiore dei maschi che ingrossano il catalogo dei femminicidi. La notizia è stata in cronaca per un giorno appena, non ho fatto neppure in tempo a leggere dove è avvenuto che una donna ha prima investito l’uomo con il suv – maledetti suv che si prestano ad assecondare i peggiori istinti dell’individuo inscatolato – e poi ha spruzzato il viso dell’uomo atterrato con acido muriatico, lo ha sfregiato ed accecato di un occhio ed è per questa faccenda dell’accecamento che non sono andata oltre nella lettura, mi fa star male solo il pensiero. Mio malgrado mi è venuto in mente quell’altro orribile episodio di qualche mese prima, dell’uomo che ha accecato con l’acido la sua ex che rientrava a casa dal lavoro, serena e tranquilla, e in un attimo la sua vita è diventata un inferno. Ora anche le donne, si mettono su quello stesso piano di efferatezza che non pensavo le appartenesse, le donne che generano vita godono pure a violarla. E’ vero, il male non ha genere, è il male e basta. Eppure a me non va giù che le donne siano anche questo, il male la violenza la crudeltà. Allora mi consolo pensando alle madri generose e ardimentose della rivolta turca, quelle che sono scese a fare la catena umana in piazza Taksim a Istanbul, per difendere i figli dalla violenza della polizia e del loro mandante. Tutti uomini.

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