se una donna augura lo stupro
Avevo scritto questa mia riflessione giorni fa, ora non mi sembrava più attuale ma mi ero illusa, ogni giorno con costanza insulti e caricature della Kyenge sono diventati quotidiani, allora perché non continuare a parlarne? Le parole cadono come pietre. Parole dette da una donna a unâaltra donna. Parole che fanno orrore. Le scuse di Dolores Valandro, lâesponente leghista che ha augurato alla ministra Kyenge di venire stuprata âper capire cosa si provaâ, non servono: perché arrivare a formulare, anche solo nel pensiero, una frase del genere, intreccio di razzismo e sessismo, una frase che è violenza ed istiga alla violenza, è inescusabile. Quanto è avvenuto dice molto, e di molti. Dice che esiste una subcultura razzista che in questi anni è cresciuta, tra paura e ostilità diffusa verso gli immigrati, in un crescendo di insulti ma anche di violenze agite. Dice che considerare le donne, in quanto esseri inferiori, il luogo, lâoggetto in cui e su cui sfogare una furiosa volontà di distruzione, è una concezione che ancora rigogliosamente prospera, e che questi due atteggiamenti sono strettamente legati. Chi pensa così attribuisce agli altri, agli âstranieriâ, ai âdiversiâ quellâaggressività e quella frustrazione che invece gli appartengono: e sono italiani, spesso mariti, parenti, ex partners, gli autori della stragrande maggioranza degli stupri e dei femminicidi. Sembra che la nomina a ministro di Cecile Kyenge, italiana ma donna e nera, stia scatenando paure e reazioni rabbiose in coloro che la vedono doppiamente âdiversaâ e considerano una minaccia e un affronto lâassunzione di forza, di indipendenza e di uno status autorevole da parte di qualcuno che vorrebbero relegare nellâinferiorità . Parole come quelle non nascono per caso, non sono un lapsus, una svista. Lâodio ci vede benissimo.
quanta superficialità, quanta ignoranza, quanta leggerezza in quello che si dice e che si augura al prossimo…..quanta paura della diversità, quanta intolleranza, quanta ipocrisia……per “sanare” la malevolenza si dovrebbe cominciare a pensare anche alle quote rosa- nere garantendo per legge nella pubblica amministrazione, una percentuale prefissata non solo di donne ma anche di colore
Io sono anche contro le quote rosa figuriamoci di colore, mi sembrano sovrastrutture impositive, è da dentro che devono venire certe cose, l’odio profondo che ha fatto dire una simile frase, doveva essere considerato un reato punibile dallo stato ed invece siamo solo in pochi a dire “non è giusto”