Carmela Zangara, ricorda i morti civili dello sbarco in Sicilia
Una ricercatrice siciliana ha indagato, prima nella memoria delle persone e poi nei documenti ingialliti dei comuni, la controfaccia dello sbarco anglo-americano in Sicilia (10 luglio 1943). Anch’esso, come tutti gli atti di guerra, non è stato senza vittime. La studiosa ha registrato i ricordi dei cittadini di Licata testimoni di quelle giornate, quando sbarcò sulle coste della Sicilia una marea di soldati americani (27.000!). Sono ricordi rimossi nel tempo dalla collettività; ma oggi, grazie alle sollecitazioni della Zangara, i nomi delle vittime ritornano, nella memoria e nelle parole dei testimoni e dei parenti: i fratelli Farruggio, Vincenzo Porrello, la bambina Angela Peritore e molti altri. La curiosità sta nel fatto che tutti furono registrati dai comuni come “deceduti nella propria civile abitazione, per causa naturale”. Solo dopo una successiva ricerca, la “testarda” professoressa ha trovato, negli elenchi degli “eliminati” (nominativi che i comuni compilano ogni anno, prima della cancellazione dallo stato civile) la registrazione corretta: “deceduti per fatti bellici”. Sono ben 73 civili caduti nei giorni dello sbarco! Ma a contrastare, in proposito, ovvie indignazioni e troppo facili rigurgiti nazionalisti, si ricorda che alla periferia di Licata c’è anche il ”cimitero degli americani”, dove sono sepolti 173 soldati USA, uccisi negli stessi giorni: uomini e ragazzi che venivano da lontane città e campagne degli Stati Uniti, pensando di liberare l’Europa da fascismo e nazismo, e determinare così la fine della guerra mondiale (salvando, di conseguenza, molte altre vittime) . Il libro scritto da Carmela Zangara si intitola “Inventari della memoria”, ed. La vedetta. Da leggere e conservare.
E ‘molto importante non dimenticare il passato per non ripetere gli stessi errori nel futuro.