resta in piedi angelino niente sacciu

25 luglio 2013 di: Rosanna Pirajno

Qualche considerazione è dovuta, in questo accavallarsi di eventi politici che lasciano storditi e interdetti. Dunque il ministro degli Interni non sapeva cosa i funzionari del suo ministero stessero tramando a proposito della estradizione di una donna e della sua bambina di sei anni, a quanto pare soggetti pericolosissimi per la sicurezza nazionale in quanto moglie e figlia di un dissidente kazako.

Non sapeva lui Alfano né la ministra degli Esteri Bonino né la ministra della Giustizia Cancellieri e nessun altro dell’immaginifico Governo delle larghissime, anzi sbracate intese e quindi, in perfetta autonomia, una task force di quaranta agenti guidati da qualche funzionario poi prontamente dimissionato, fa irruzione nell’appartamento della rifugiata che non sapevano fosse rifugiata e caricano madre e figlia su un aereo che le riporta nel paese d’origine dal quale erano fuggite, non si sa mai il suo capo non propriamente liberale volesse punirle per ritorsione. Tutto questo è noto e noi, popolo attonito che usa parteggiare per i deboli in ogni circostanza, ce ne vergogniamo profondamente. Anche per loro, per i ministri che non conoscono dignità né senso di responsabilità nel giustificare un atto tanto assurdo e inumano e per giunta di equivoca origine. E proviamo vergogna pure per i tanti moralisti di piccolo cabotaggio, quelli che qualche mese fa costrinsero alle immediate dimissioni la ministra Josepha Idem che pure qualcosa di buono aveva fatto nel suo breve operato, rea di avere eluso norme fiscali e catastali per una sua casa-palestra non dichiarata. Comportamento certo non esemplare il suo, ma molto “italiano” per lei di origini tedesche, eppure quanto grave confronto al non dimissionato angelino-niente-sacciu?

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