eroi dei nostri tempi

10 luglio 2013 di: Ornella Papitto

Quando il protagonista ruba la scena all’eroe. Così, laicamente, è avvenuta la sostituzione. Il protagonista, per esistere, prevede l’esistenza di co-protagonisti, di caratteristi e di camei, comparse. La cultura moderna ha forgiato la figura del protagonista, al contrario del passato, quando molteplici erano gli eroi. La centralità del soggetto, del protagonista, è una vittoria laica ma, quello stesso soggetto, perde una qualità umana, quella di non voler condividere la scena con altri soggetti, con gli eroi. “Ci sono io”. Gli altri: “di contorno”; gli altri, in funzione della mia occupazione scenica, gli altri che girano intorno a me e ai quali la mia presenza dà sostanza, dà identità. Vedo, così, adesso, come funziona il “protagonista” che nulla ha da condividere con l’eroe, coraggioso, generoso, altruista.

Ecco, queste tre qualità riesco a individuarle sempre meno. Incontro spesso vigliacchi, avari, egoisti. Le religioni poco hanno inciso per mantenere vivo il ruolo dell’eroe, che nel loro mondo si trasforma in “santo”. Il mondo laico ha scelto l’individualismo, spacciandolo per protagonismo, rinforzando l’idea che gli altri esistano per essere nostri osservatori, che vivono di “luce riflessa”, quella stessa luce che sbianca i volti, attenti a guardare le scene di un film. Riprendiamoci la scena della vita, da eroi, con coraggio, con generosità ed altruismo. Riprendiamo a condividere, a tessere relazioni, a sentirci parte di una storia comune da scrivere insieme per ridare dignità a quella stessa persona che ci ha guardato, convinta, di essere lei la protagonista.

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement