Costanza Quatriglio, regista siciliana rievoca una tragedia dimenticata
Al Festival di Venezia sarà presentato, fuori concorso, un film di Costanza Quatriglio “Con il fiato sospeso”, che parla di una drammatica vicenda verificatasi nell’Università di Catania alcuni anni fa. Un evento “alla soglia dell’indicibile”, come dice la stessa regista (su “24 ore” del 27 u.s.). Il film racconta una storia inventata “che a sua volta narra ed elabora i dati di una vicenda realmente accaduta”. Nei sotterranei della facoltà di farmacia dell’Università di Catania, sotto i banconi degli esperimenti, venivano depositati rifiuti chimici dannosi e cancerogeni (spesso, addirittura, buttati negli scarichi dei lavandini!) , mentre, secondo legge, avrebbero dovuto essere selezionati, raccolti e portati in discariche speciali. Chi per primo denunciò i fatti, fu un giovane dottorando – che morì di tumore ai polmoni a ventinove anni. Ma le autorità sanitarie, e gli stessi professori, rispondevano alle denunce e ai sospetti con una irresponsabile indifferenza minimalista. Un film difficile che, come precisa la stessa Quatriglio, non mette sotto accusa i padroni, ma “i padri”. Per questo, forse, ha faticato molto a trovare i finanziamenti. C’è da augurarsi che il pubblico delle sale, riconosca e compensi questa fatica.