cronachette da Lustrica

9 agosto 2013 di: Rosanna Pirajno

Non ho storpiato il nome, tipo la “Santannastasìra” che sentivo nominare da ragazzina e c’è voluta una mappa per scoprire che trattavasi di località Santa Anastasìa. No, è proprio si inabissò per niente nelle sue acque territoriali, ma fece comodo nominarla così, strage di Ustica.

Qui le giornate passano calde e pigre, mare sole meduse docce frequenti aperitivo cena letture internet spesa conversazioni passeggiatine dormite, il Centro studi che organizza presentazioni libri, mostre di vecchie foto e oggetti della civiltà contadina e marinara, lettere e immagini dei confinati politici e relegati libici, manifesti e antiche stampe di vulcani, in più guida passeggiate archeologiche e osservazioni astronomiche che, a voler seguire tutto, si contravviene al mandato del dolce far niente vacanziero. Altri ritmi, altri interessi, altre temperature non solo climatiche, tempo per riflettere in assenza di tempo per agire, che ho pensato di capitalizzare. Perciò vi consegno questa cronachetta del mio soggiorno qui, piccole cose di poca importanza, riflessioni, osservazioni, pensieri minimi, così, per farvi sentire la magia di un’estate all’Ustrica. Questo sì, che è nome storpiato, usato dagli anziani che chissà se sanno della mappa.

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