cronachette penosette
La mia vacanza finita ingessata è quel che mi tocca registrare a conclusione dei bei giorni trascorsi a Ustica, scivolone da pivellina sullo scoglio allippato, frattura del polso e tutta la trafila del caso tra la guardia medica locale – angeli che mi hanno soccorso con efficienza e competenza – e l’Ospedale Civico di Palermo, dove sono approdata con l’ultimo aliscafo in partenza.
Anche lì, struttura pubblica molto affollata di incidentati a gravità variabile, ho trovato tutto sommato efficienza e buona accoglienza, snervanti solo i lunghi tempi di attesa tra le visite e gli accertamenti e infine per la chiusura della pratica di ricovero, che solo questa ha preso due ore di orologio. Mai avremmo pensato, io e mia figlia venuta con me da Ustica e la sua amica Roberta santa che ci ha rilevate in auto al porto, che la permanenza in ospedale si sarebbe protratta dalle 18,40 di martedì 20 alle 24,30 di mercoledì 21, che ci ha pure rovesciato sulla testa la bufera di acqua lampi e tuoni che ha mandato in tilt la città, al buio per sopravvenuto black out.
Ora qualcuna dirà che sono fissata, ma la cosa che più mi ha disturbato della lunga permanenza in ospedale – del cui funzionamento, ribadisco, non ho da lamentarmi – è la sporcizia appena fuori la porta dei padiglioni, la quantità di cicche – un tappeto di sigarette ma anche di chewingum e altri rifiuti – che una calca persistente di fumatori compulsivi rilascia per terra senza curarsi delle conseguenze.
Qui è la mancanza di igiene e decoro di certa “palermitanità” che mi fa andare in bestia: se nessuno spazza perché magari l’esterno non rientra nel campo d’azione delle ditte di pulizia, tu ci spolveri sopra il tuo fetido rifiuto “picchì si niibbusu” e devi fumare? Non so se piazzare questi fumatori, per vastasaggine, prima o dopo quelli – chi ssù dduci – che infilano le cicche nei pirtusini degli scogli, a mare.
E comunque, con una mano sola e il braccio sinistro impacchettato e dolorante, continuo a postare i pezzi che arrivano, per non lasciarvi senza nostre notizie! Scriveteci, commentate, pensateci, mi raccomando …
Cara Rosanna, avete fatto tutto il possibile per tenerci compagnia anche in questo mese di agosto ed ora leggo con dispiaciere il racconto del tuo incidente. Ti auguro di rimetterti presto
bello sentirtelo dire…. grazie
ho raggiunto i miei familiari che si trovano in vacanza mare a Santa Marinella
spiaggia sul litorale tirrenico, scogli scivolosi e grossi ciottoli a riva, doloroso per i piedi stare scalzi,
difficile non scivolare….quasi tutti entrano in acqua con scarpette antiscivolo ma è, comunque, un’ impresa
ogni volta che ho sentito il desiderio di bagnarmi ha fatto l’acrobata temendo di cadere rovinosamente
come capita spesso: chi cade in ginocchio, chi si siede improvvisamente tra i sassi, chi si tuffa a pelo d’acqua
tanti lettini sulla spiaggia accolgono, dopo la fatica del bagno, i coraggiosi amanti dell’acqua salata.
Cara Rosanna, non sei una pivellina: può succedere di scivolare tra scogli e ciottoli su molti litorali della nostra bella Italia
stendiamo invece un velo pietoso su fumatori, masticatori di gomme e civiltà
grazie della con-partecipazione alla mia rovinosa caduta!
Cara Rosanna, trovo molto bello che, nonostante l’infortunio, tu non abbia perso un grammo della tua energia e del tuo senso dell’umorismo! Anch’io ti auguro di rimetterti al più presto.
il braccio mi fa un male del diavolo, con i due chiodini conficcati nel polso dopo l’intervento di lunedì, il caldo mi fiacca, l’immobilità mi deprime … che farei senza il dialogo con i miei amici reali e virtuali? il bello di internet l’ho sperimentato in questa occasione, Ross!