la sinistra che non sa “fare muro”

28 agosto 2013 di: Ornella Papitto

Da donna di sinistra non tollero più assistere alle trasmissioni entro le quali una destra, becera, aggressiva, rivoltante in due direzioni, una che riguarda lo stomaco e l’altra la mente, riesce a capovolgere le situazioni a essa più sfavorevoli in indubbio favore.

Non riesco più a tollerare una sinistra che ha deciso, da un ventennnio, di non reagire, di accusare i colpi, di ritagliarsi un ruolo da ‘cristiani nella fossa dei leoni’, vittime non richieste e non gradite da un popolo di sinistra che è obbligato a sopportare chi non sa né difendersi, né attaccare.

L’ultima scena insopportabile, la Santanché che, senza dignità e pudore, attaccava la De Micheli, la quale era lì, non in grado di sferrare una risposta degna di una donna di sinistra. Imbambolata quanto basta. Ma chi rappresentava? La trasmissione era “Fuori onda”, mentre ero “furib-onda”!

La risposta più semplice e ovvia sarebbe stata: «voi siete in grande difetto di fronte agli italiani, quindi siete voi, per dignità, a dover rinunciare alla nostra alleanza, non fatevi umiliare anche da noi!». Ma lei, la mia rappresentante non votata e non scelta, era lì a occupare una scena, muta e desolata, in attesa che qualcuno la salvasse… Da lassù? Pessima figura.

Se i nostri dirigenti di sinistra non sanno difendersi e non sanno argomentare, attaccando l’oppositore, se non “fanno muro”, se non “alzano barriere”, quelli di destra travolgono la debole resistenza, con arroganza, con presunzione, supponenza e soprattutto con un malcelato ed insopportabile diletto.

3 commenti su questo articolo:

  1. silvia scrive:

    Con le gravissime notizie che questi giorni arrivano dalla Siria, di berlusconi e dei suoi casi me ne importa meno che mai!

  2. Ornella Papitto scrive:

    Uffa! Il soggetto è la sinistra, non Berlusconi! Una sinistra così piegata davanti alla destra, come può ergersi a paladina della pace? La Siria è molto più vicina a noi di quanto possiamo credere e questo governo, instabile e precario, costretto alla convivenza forzata, che garanzie offre per affrontare le gravi problematiche nel Mediterraneo?

  3. silvia scrive:

    Lo so, purtroppo. E questo mi preoccupa ed amareggia ancor di più

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