Teresa scriver
Cose terribili succedono in questa Italia: ai terrificanti assassinii di donne,
si accompagnano i suicidi di ragazzi giovanissimi, assediati dal bullismo scolastico e bersagliati perché gay (veri o presunti). L’autunno scorso si è ucciso a Roma (impiccatosi in camera da letto), Andrea, 15 anni. Un sito gli aveva dedicato una pagina piena di insulti, intitolata: “il ragazzo dai pantaloni rosa”. Qualche giorno fa un quattordicenne, sempre a Roma, si è gettato dalla finestra perché tormentato dalle irrisioni dei compagni. Tra le mille cose da dire, a proposito di queste tragedie (vedi a sinistra il bell’articolo di Silvana Fernandez) c’è anche una domanda da fare nei confronti della scuola: di questi ragazzi assediati dal bullismo cosiddetto “adolescenziale”, è mai possibile che il personale scolastico (insegnanti e ausiliari) non si accorga mai di nulla? E non avverta le famiglie? E non si provveda, se necessario, a punizioni e/o a trasferimenti?
Teresa, la madre di Andrea, sta provando a raccontare in un libro la tragedia del figlio (e sua): la crudeltà dei compagni di scuola, la disattenzione dei docenti, la muraglia di silenzio che chiude l’adolescente e lo soffoca e non lo fa parlare con i genitori, per vergogna, sensi di colpa, paura di deluderli. Amore, sempre amore: mille atrocità nel nome dell’amore! Il libro verrà presentato in autunno nelle scuole, e forse inizierà a tracciare un percorso collettivo di autocritica, riflessione e ravvedimento.
Quando uscirà il libro fatevene carico così le toccanti parole della Fernandez e l’efficace segnale della Mafai avranno un seguito e una logica.
femminicidi e suicidi, omicidi e male di vivere….non se ne può più!
inseriamo tra le materie scolastiche:”educazione al rispetto della vita”
attendo anch’io l’uscita del libro come spunto per avviare un percorso educativo serio