incontro alla biblioteca di Villa Trabia
Sono state circa cento le persone che hanno preso parte alla conferenza sulla crisi economica che si è svolta a Villa Trabia, organizzata dall’Associazione Mezzocielo con il contributo della consigliera comunale Federica Aluzzo, e l’Assessorato alla cultura, che rientra nel più ampio progetto di tour di conferenze Mezzocielo all’interno delle biblioteche comunali.
L’incontro ha evidenziato, secondo il punto di vista dei relatori, come la crisi economica sia legata alla struttura monetaria dell’euro, moneta che lo Stato deve richiedere in prestito e restituire con gli interessi; come i trattati europei abbiano creato un sistema rigido e a volte anticostituzionale, che con il pareggio di bilancio impedisce la crescita economica e di garantire i servizi basilari delle città. Tra i relatori Rosanna Maniscalco, responsabile siciliana del movimento ME-MMT (Mosler Economics Modern Money Theory) che sostiene la necessità della sovranità monetaria e l’importanza delle politiche volte alla spesa a deficit positiva e alla piena occupazione. Il prof. Massimo Costa, economista ed uno dei maggiori esperti di Statuto siciliano, ha suggerito di far inserire nelle scuole siciliane lo studio dello Statuto, perché l’ignoranza fa sì che nessuno possa rivendicare i diritti in esso contenuti; in particolare gli articoli 40 e 41 darebbero una speranza di sviluppo, attraverso la possibilità di emissione di una valuta regionale complementare. Presente anche Confapi Sicilia nella figura di Mariconcetta Turco, che rivendica modelli gestionali organizzativi e burocratici da migliorare insieme all’allentamento della pressione fiscale per le piccole e medie imprese. Alla fine Gisella Modica, della redazione di Mezzocielo, ha espresso il punto di vista di donne e filosofe sulla crisi, con proposte di co-working e co-housing e dando appuntamento per il 22 settembre alla Fonderia.
Il dibattito che ne è seguito è stato animato dagli interventi di Mariano Ferro dei Forconi, di due deputati regionali del M5S (Tancredi e Siragusa), di Sergio Mulè di Idv, e di Fabrizio Ferrara (ora Palermo); più esperti, imprenditori, tecnici e disoccupati che hanno urlato l’esigenza di darsi da fare per cercare di trasformare in azione le intenzioni, con la consapevolezza che solo la sinergia delle menti e delle forze al di là delle appartenenze partitiche, possa dare soluzioni. La consigliera Aluzzo, fra l’altro, ha da poco presentato in consiglio comunale una mozione con cui sollecita un dialogo con la Banca Centrale Europea, chiedendo che almeno per certe tematiche come le calamità naturali, l’ammodernamento della rete infrastrutturale, degli asili, scuole, ospedali, ecc.. si possa usufruire di emissione monetaria diretta, in modo da evitare il pagamento degli interessi alle banche, nell’ottica di una vera unione dei paesi europei. «Oggi l’Europa sembra unita solo da una struttura monetaria che favorisce la grande finanza – sostiene – più che i popoli. Noi vogliamo l’Europa Unita dei popoli».
L’incontro è stato estremamente interessante ed istruttivo, data la robusta premessa teorica fornita dagli ospiti. Ciò detto, nella fase di brainstorming prospettata dal prof. Costa, inserirei anche una proposta operativa, oltre che teorica. Al momento, portare al centro dell’agenda politica siciliana un argomento del genere è complesso e al limite dell’impossibile. Per poter raggiungere quella “massa critica” necessaria a poter parlare concretamente di moneta complementare e inserire nuove energie vitali per uscire dalla crisi, occorre iniziare ad agire concretamente.
Il mio suggerimento è cominciare a far circolare un sistema di moneta o di pagherò tra i commercianti della provincia, in modo tale da far radicare bene l’idea e farne vedere i frutti dal basso. Una volta espansa l’iniziativa su tutte le province ed aver avuto accesso al tessuto produttivo dei capoluoghi di provincia, il compito degli operatori dell’informazione può essere reso più agevole e l’iniziativa ha la forza per essere portata avanti fino in fondo.
A quel punto e solo a quel punto, occorre trovare un ampio e robusto consenso politico per poter imporre il tema.
La Sicilia può e DEVE DOTARSI DI UNA MONETA COMPLEMENTARE…è la via utile per rilanciare l’economia siciliana e dare lavoro a TUTTI I GIOVANI SICILIANI nonchè certezza di futuro : PROGETTO SICILIA è la soluzione, attuiamolo.
F.to LA SICILIANA
Sono argomenti altamente specialistici ma una sensazione vorrei condividerla: se il problema è rappresentato dalle Banche, considerate ‘usuraie’, che c’entra prendesela con la moneta europea? È come denunciare “le cambiali” e non denunciare l’usuraio! Pensiero troppo semplicizzato, vero?