ragazzi che s’industriano in tempo di crisi

21 settembre 2013 di: Daria D’Angelo

In occasione delle ultime rilevazioni statistiche sulle scelte degli studenti che si iscrivono al primo anno della scuola superiore, è emerso che le preferenze dei ragazzi sono strettamente connessi alle possibilità offerte nelle regioni di appartenenza. Pianificare le scelte e creare il collegamento con le risorse del territorio in cui si vive, se effettivamente attuato, potrebbe creare le premesse di una nuova mentalità che, esulando dallo stereotipo ottuso della laurea sempre e ad ogni costo in facoltà senza sbocchi, apra le frontiere a una nuova mentalità: la consapevolezza della necessità di una relazione tra il momento dell’istruzione e della formazione e l’ingresso nella realtà lavorativa. Valorizzare gli istituti professionali potrebbe accelerare i tempi, anche a discapito dell’istruzione liceale spesso intrapresa per “tradizione” più che per tendenza. In sintesi, più pratica e meno teoria, meglio un meccanico preparato, magari anche con una cultura da autodidatta, che un insegnante a spasso che non sa dare un’occhiata al motore della sua auto.

Forse sarebbe d’accordo il trentenne Davide, che dopo aver preso una laurea in fisica all’università di Bologna e una specializzazione in fisica teorica, dopo avere lasciato l’Italia per frequentare un master a Londra e aver conseguito l’ennesimo titolo, non riuscendo a trovare un impiego adeguato alla sua formazione, decide di cimentarsi in un suo vecchio interesse: la pasticceria. Coniugando cervello e passione, crea un gelato alternativo senza l’utilizzo di derivati animali, indicato per vegetariani e musulmani.

Altro percorso quello di Samantha, laurea in Scienze Agrarie e specializzazione delle aree tropicali e sub tropicali, tesi di dottorato in Tanzania e poi ritorno in Italia a Impruneta, nei pressi di Firenze, dove mette su un’azienda sfruttando un terreno di proprietà della famiglia. Produce un olio ottimo e imbottiglia vino, ma può capitare di incontrarla al mercato a vendere le verdure di sua produzione, se ne resta è pronta a preparare un’ottima cena per gli amici, qualità garantita oltre la simpatia di un carattere creativo e indipendente.

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