sai che c’è, c’è che siamo stufi

26 settembre 2013 di: Fortunata Pace

Con l’industria italiana in via di colonizzazione – fa un certo effetto vedere sventolare bandiere altrui quasi segno di conquista – e tutta una economia che il premier Letta cerca di puntellare, o tanto spiega riferendosi ad alcune iniziative di governo, e il presidente della Repubblica più preoccupato che mai, pronto ad interventi e colloqui perché non si arrivi a nuove assurde crisi che porterebbero davvero questa nazione in vendita, sai che c’è? C’è che Berlusconi non si dimette e pone in imbarazzo tutti. Persino, vien da pensare, la sua fidanzata giocattolo, che un vecchio signore pieno di soldi lo avrebbe accettato egualmente anche fuori dalla politica e che invece si è ritrovata agli arresti domiciliari ad Arcore, in val Padana, da cui forse riesce a strapparla solo il puntuto programma di Santoro. Un Berlusconi che, in questa Italia che tanto ci preoccupa e che la sua responsabilità in politica ha contribuito a rendere quella che è, pensa a come rimanere in sella, tra minacce, promesse, ripescaggio di sigle e quant’altro.

E poi sai che c’è ancora? C’è Matteo Renzi che parla quanto Grillo o lo stesso Berlusconi e si accaparra consensi da quella fetta di italiani che anche fuor da partiti o in partiti diversi, parole vogliono sentire come placebo di ogni male. E narrare ciò che non va è il gioco di sempre, ma prospettare al tempo stesso gli strumenti di un cambiamento, i mezzi e i tempi non ci pare venga fatto né attraverso un video-messaggio, né sul palchetto di piazza, né in un’assemblea di partito. Berlusconi voleva il consenso e per vent’anni lo ha avuto, Grillo che per ben altro di una poltrona in Parlamento cerca di sbaragliare gli altri ottenendo successo, ha “ballato” una sola stagione di voto, Renzi che con la faccia di ragazzetto furbo fermamente vuole un suo primato e non è chiaro cosa possa fare per un Pd grazie alle sue spaccature e al suo confuso contrapporsi di forze vecchie e nuove, ci fa pensare soltanto “si accomodi pure”!

Sai che c’è? Che sarebbe assai meglio se i media non ci bombardassero con continue offerte di ribalte e dibattiti infiniti sul conto dei politici, invece di fornirci semplici notizie, e che quel briciolo di immagini che resta per gli altri, quelli che hanno in mano l’Europa e il nostro destino di italiani, non finisse in coda alle classifiche.

E dunque sai che c’è? Che siamo mortificati, delusi e spaventati e che non facendo parte di quella fascia di vecchi e nuovi ricchi che non avvertono neppure la situazione che grava sulla parte visibile del nostro povero paese, oggi come oggi preferiamo un buon film ai presunti scoop del diffuso mercato della politica in tv!

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