tanti gli scomparsi, e non lo sappiamo
Ho conosciuto Rossella Accardo Maiorana a una manifestazione alla biblioteca di villa Trabia, dove si discuteva di finanza, ascoltava attenta e compenetrata. L’avevo lasciata quattro anni fa come madre dolente ma battagliera, l’ho ritrovata donna lucida e sempre combattiva. Avvicinandosi a lei è impossibile non ricordare il figlio Stefano – ne porta, infatti, la fotografia stampata sulla maglietta – che è sparito insieme al padre senza lasciare tracce. Rossella però non è per nulla una donna monocorde che vive solo di quel ricordo, il suo impegno va ora alla città, alla Sicilia. Certamente la priorità resta la speranza di ritrovare Stefano vivo, ma l’esigenza primaria è quella di avere la certezza di cosa sia veramente accaduto. L’ascolto parlare e il mio pensiero è in linea con il suo. Sono stata varie volte sensibilizzata dalla trasmissione “Chi l’ha visto” e mi sono sentita quasi in dovere di pormi vari interrogativi su cosa avrei fatto, se qualcosa di simile fosse successo a me. La prima domanda che mi è sempre venuta in mente, notando quanto il passaparola e la televisione riescano a dare buoni risultati, è questa: «Ma cosa fa la polizia Italiana?». Quando l’indomani mi rivedo con Rossella, a questa domanda ho subito pronta una risposta: le famiglie, gli amici, i parenti dei dispersi siciliani hanno, proprio in questi giorni, redatto una petizione perché la polizia metta la questione in primo piano, in una terra come la nostra dove le così dette morti bianche sono sempre state a livello record. Deve esserci un organismo istituzionale, istituito proprio per gli scomparsi. In questa petizione (facendo riferimento all’articolo trentuno dello Statuto Autonomo della Regione Siciliana), redatta dalle famiglie degli scomparsi, si chiede che ci sia sull’isola un nucleo investigativo speciale, proprio per le persone scomparse, un nucleo dotato di risorse umane e tecniche di prim’ordine, e di poteri investigativi che consentano di giungere rapidamente alla verità. Questo Nucleo dovrebbe essere dotato anche di reale autonomia, che gli permetta di non essere soggetto a pressioni esterne e deve essere posto, solo per gli aspetti amministrativi, alle dipendenze della Presidenza della Regione.
Rossella mi fa vedere il primo link, dove tutto è ampiamente spiegato. Lo apriamo e mi trovo davanti agli occhi fotografie di ragazzini, di giovani donne sorridenti, di anziani: sono i “desaparecidos” siciliani. Per un momento alla meraviglia si unisce il turbamento. Ma com’è possibile, mi chiedo, che tanti, tanti individui e molti proprio all’alba della loro vita svaniscano nel nulla e noi siciliani non abbiamo forse neanche consapevolezza del numero? Domando a Rossella Accardo se non dovrebbe essere lo Stato italiano, e non la Regione Sicilia a occuparsene, ma m’interrompe: «Non è così, Costituzione alla mano e Statuto alla mano, devi sapere che noi siciliani stessi abbiamo nelle nostre possibilità il compito di mantenere l’ordine pubblico, ed è una sorta di alibi quello di attribuire ogni responsabilità agli organi centrali dello Stato. La Regione, anzi la Presidenza della Regione è, in materia di ordine pubblico, organo dello Stato, non ente autonomo. Anzi essa è l’organo istituzionalmente deputato a tale funzione. E appunto il primo comma dell’art. 31 dello Statuto della Regione Siciliana lo afferma». Parlare con Rossella è di per sé un’esperienza arricchente e cerco di approfondire con lei tanti miei dubbi, sento che in ogni caso prescindendo dalla sua personalità empatica, è giusto dar spazio a chi vive un’analoga disavventura e magari non ha trovato parole per raccontarlo con obbiettività, ma ha trovato la forza di organizzarsi e di tenere duro oltre ogni aspettativa. Per noi di Mezzocielo il discorso, sono sicura, non finirà qui ma per ampliarlo meglio senza sforare le righe che il sito ci consente di scrivere, do gli indirizzi dei link che parlano ampiamente di questo argomento, aprendo sugli scomparsi un sipario che raramente qualcuno di noi ha alzato.
http://siciliaannouno.blogspot.com/
https://www.facebook.com/events/608499905868246/?ref=3&ref_newsfeed_story_type=regular
https://www.change.org/it/petizioni/on-presidente-della-regione-siciliana-vogliamo-pi%C3%B9-strumenti-per-la-ricerca-degli-scomparsi
“CHE NON ACCADA AGLI ALTRI CIò CHE è ACCADUTO A NOI” … questo l’accorato grido della grande Famiglia delle persone scomparse in Sicilia.
Fratelli, Figli, Padri, Zii…Nonni… giovani, meno giovani, tutti accomunati da un destino che ha voluto inghiottire in un “gorgo” le esistenze di tanti, troppo Siciliani : non solo chi scompare fisicamente ma anche tutti coloro che ad essi vogliono bene e s’interrogano sull’impossibilità di dare risposte agli innumerevoli quesiti.
Si può accettare passivamente che le ricerche non abbiano sortito risultati utili? si può accettare che circa 2400 Siciliani non abbiano il meritato rispetto per le loro persone? si può accettare che – nel caso di morte cruenta – non debbano meritare una degna sepoltura per dare alle rispettive Famiglie un po di pace?!
Tutto ciò e tant’altro ancora nel quotidiano di chi resta a convivere con un quotidiano che diventa un TEMPO DI ATTESA INFINITO consentendo soltanto sopravvivenza sofferta negando di vivere una vita vera.
Cosa può fare una società civile per controllare il territorio e prevenire epiloghi estremi?
La grande famiglia degli scomparsi siciliani si è determinata per chiedere la giusta attenzione al fenomeno e l’utilizzo di forze umane e strumenti adeguati nei casi che si paleseranno affinchè la Verità possa essere foriera di giustizia giusta.Inoltre, riteniamo che tutto quanto attiene le spese legali – che i singoli Familiari devono affrontare in caso di scomparsa di un proprio caro – siano assunte in carico all’amministrazione regionale sulla base di un gratuito patrocinio rivisitato oltre gli standars. Lo stesso dicasi per il supporto psicologico fondamentale per continuare ad essere autosufficienti lavorativamente : la scomparsa di un proprio familiare spesso prostra in una condizione emotiva che riduce la forza propria che necessita ad ognuno di Noi per affrontare impegni lavorativi e quant’altro.
La Regione Siciliana, in tal senso, ha una marcia in più e può costituire quel PROGETTO PILOTA da clonare in altre realtà nazionali.
Confidiamo di raccogliere in breve le 10.000 firme utili alla stesura del disegno di legge che – con riferimento all’Art.31 del Nostro Statuto Autonomo – potrà restituire DIGNITà AI SICILIANI.
mi unisco al dolore della povera Rossella, la pagina degli scomparsi è una pagina molto, molto triste, sembra riguardi storie lontane che non ci riguardano ed invece….. basta un’attimo e puo capitare anche a te.
Se effettivamente tante madri e spose si rivolgessero alla Polizia anzichè alle cartomanti, come tante volte è accaduto
anche in tempi recenti, forse sarebbe più facile trovare, prima o poi, delle risposte
Da due anni anchio e la mia famiglia non abbiammo notizie del mio caro nipote e mi associo al dolore di tutte le famiglie scomparse lottando e sperando che sapremo presto la verità e per un futuro migliore che non accadono queste tragedie,e nel momento che accadesse avere questi strumenti che chiediamo per avere subito il diritto di sapere che fine ha fatto la persona a noi cara .un abbraccio a Rossella Accardo e pero che avrö occasione di incontrarla é un grazie anche a tutti i collabboratori e collabboratrici che fanno questo volontariato di cuore grazie.
Io vivo nella speranza di sapere qualcosa su mio fratello Salvatore,scomparso nel 2005.Mi unisco al dolore di Rossella,perchè posso capirla,da mamma e da sorella di una persona scomparsa.Ed è per questo che,quando posso,partecipo alle manifestazioni e iniziativa varie;solo insieme riusciremo a muovere qualcosa.“CHE NON ACCADA AGLI ALTRI CIò CHE è ACCADUTO A NOI”.
Questa degli scomparsi è una battaglia che bisognerebbe portare avanti, perchè la prima tutela del cittadino deve essere nel suo abitat naturale non può un individuo sparire vicino casa, non può sparire nella propria città, isola, terra. Nei luoghi della sua quotidianeità dove si muove più sereno.Nella mia famiglia non abbiamo mai avuto casi di scomparsi ma sono vicino a chi ha vissuto una simile tragedia.
SALVE, sono la sorella di Salvatore Colletta , scomparso il 31 MARZO 1992 da Casteldaccia, io sono cresciuta senza l’ affetto del mio fratello maggiore… siamo numerosi, a casa ho altri 4 fratelli e 1 sorella ma la mancanza di Salvatore l’ ho vissuta fin da piccola… adesso che sono più grande non voglio pensare il motivo della sua scomparsa e disperarmi per questo perchè la disperazione non porta a nulla… ma voglio agire , voglio lottare perchè la mia famiglia ed io non vogliamo più aspettare … NOI VOGLIAMO VENIRE ALLA LUCE , ALLA VERITA’ DI QUESTA BRUTTA STORIA CHE STA DURANDO ORMAI DA 21 LUNGHISSIMI ANNI!!! VOGLIO POTER GUARDARE NEGLI OCCHI MIA MAMMA E VEDERLA DAVVERO FELICE COME NON L’HO MAI VISTA , PERCHè L’AFFETTO DI TUTTI I SUOI FIGLI ANCHE SE SIAMO 6 NON BASTA, NON BASTA A COPRIRE IL SUO DOLORE… LO PUò ALLEVIARE MA NON DISTRUGGERLO QUESTO LO PUò FARE SOLO LA VERITA’ … NOI ACCETTIAMO E SIAMO PRONTI A FARLO AD ACCETTARE ANCHE LA VERITà PIù DIFFICILE MA VOGLIAMO AVERLA!!! NON SI PUò VIVERE CON QUESTA ANGOSCIA NEL CUORE… pensare che non solo io ma anche tutti gli altri nuovi familiari, nipotini, cugini ecc… dovranno crescere con questo dolore nel cuore , dovranno rispondere a chi li ferma per strada, alle maestre a scuola o a danza, agli amici e ai conoscenti alla dolorosa domanda “HAI UN FRATELLO SCOMPARSO, MA COSA è SUCCESSO??” e loro come me resteranno immobili , come se il mondo si fermasse da un momento all’altro e diranno con le lacrime agli occhi “SI , MA IO NON L’HO CONOSCIUTO” … poi si cresce e nella mente tu rifletti e ti chiedi “ma perchè? che cosa è successo? cosa posso fare io che neanche l’ho conosciuto??” . Crescendo, ho trovato risposta a quest’ultima domanda, posso aiutare mia mamma e la mia famiglia ad affrontare il loro dolore, posso mettermi in contatto con altre persone che vivono la nostra situazione, posso creare un profilo di mio fratello su facebook in modo che tutti conoscano la sua storia e capiscano o addirittura spero che sia proprio mio fratello un giorno a scrivermi dicendomi “io sono vivo, non soffrite più, ci rivedremo presto” … per adesso sono riuscita in qualcosa ho conosciuto persone fantastiche, Rossella Accardo , Laura Zarcone e tanti altri… siamo diventati una grande famiglia unita nel dolore… stiamo lottando e siamo felici di farlooo!! vogliamo raccogliere almeno 10.000 firme per far cambiare il mondo degli scomparsi , agire con molta rapidità instantaneamente già fin dalle prime ore della scomparsa… vogliamo cani molecolari in grado di cercare le persone scomparse… non vogliamo più che ACCADA CIò CHE è SUCCESSO A NOII!!! nelle prime ore di scomparsa di mio fratello ad affettuare le ricerche nei dintorni di casteldaccia sono stati mio padre e mio fratello maggiore perchè i carabinieri non potevano agire entro le 48 ore … ASSURDOOOOO!!! VERGOGNAAA !!! in 48 ore può succedere di tutto, bisogna agire e cercare subito!!! bisogna agitare un mondo e non stare fermi per 21 anni… ma quale indagini sono state fatte per cercare questi minoriii??? non è stato fatto MAI NULLA!! ci hanno lasciato tutti soliii!!! VERGOGNATEVI! MA ORA è FINITO IL MOMENTO DI STARE ZITTIII!! VOGLIAMO LOTTARE E STAVOLTA NON CI FERMA NESSUNO, MAI PIù!
Il dramma degli scomparsi ha toccato noi di mezzocielo, pensiamo che sia giunto il momento che la polizia formi un nucleo speciale, siamo convinti che è necessario agire, noi da parte nostra saremo pronte a diramare notizie a voi utile e ad esservi accanto-
Firmo tutte le petizioni di Change. Org, ma questa non l’ho mai incontrata. Mi collego immediatamente per firmare.
Dietro al pensiero dell’attesa delle 48 ore, sicuramente è nascosto il principio della ‘libertà di scelta’. Ma se una famiglia perde un familiare ed è allarmata, come può mai a spettare le 48 ore? Mariagrazia lo ha spiegato molto bene. È una assurdità.
Ringrazio tutti coloro che ci sostengono mostrandici il loro affetto!! Ma voglio essere cattiva….!!!! Da tutti voi nn cerchiamo autocomiserazzione o belle parole tutto cio serve a ben poco ; se veramente volete far qualcosa per noi ma sopratutto perche cio che e’ accaduto a noi nn possa ripetersi nella vita di altre persone sosteneteci con I fatti!!! Contribuite a raccoglire firme utili alla stesura del disegno di legge siate presenti alle nostre manifestazioni solo cosi darete a tutti noi la dignita’ e la giusta attenzione di cio abbiamo bisogno!!!! Basta con le parole…… adesso siamo cresciuti passiamo alle cose concrete. Facciamo luce dove luce non c’e
da due anni aspetto di sapere che fine ha fatto mio figlio, Marcello Volpe, scomparso da Palermo il 12 luglio 2011: un ragazzo buono, dolce, fragile. Da quel giorno la mia vita, la vita della mia famiglia si è interrotta. Si continua a vivere, ma è un vivere da incubo. Il suo letto, i suoi libri, i suoi dischi, i suoi vestiti sono ancora lì dove li ha lasciati. Dopo due anni continuo a girare per casa sperando da un momento all’altro di sentire la sua voce, di sentirlo ridere, parlare, litigare con suo fratello. Quello che molti non sanno è che spesso le famiglie degli scomparsi si richiudono in se stesse, affrontano il dolore con il silenzio, quasi si vergognano di parlare di ciò che è successo, perché le domande degli altri a volte fanno tanto male. Ma adesso stiamo cercando di rompere questo muro di silenzio che ci opprime tutti. CHE NON ACCADA AGLI ALTRI CIO’ CHE è ACCADUTO A NOI!! a me, a Rossella, a Carla, a Giannella, a Mariagrazia, a Sabina …e a tanti, tanti, tanti altri. NON VOGLIAMO PIU’ STARE ZITTI!! Ed abbiamo bisogno del vostro aiuto. Perdonatemi se sono crudele, ma io non pensavo che una cosa simile potesse succedere a me…e invece può succedere a ciascuno di noi, a ciascuno di voi. Aiutateci, perchè NON ACCADA AGLI ALTRI CIO’ CHE è ACCADUTO A NOI!!
Rossella a te e a tutte le famiglie di scomparsi siamo vicini