cupole e cupolette, la resistenza si aggiorna

25 ottobre 2013 di: Clara Margani

La città non aveva bisogno di altre cupole anche se piccole e colorate, perché ne ha già tante, grandi e quasi tutte di color grigio. Queste nuove sono sorte in pochissimo tempo a contatto con il terreno, mentre quelle ci hanno messo decenni per innalzarsi nel cielo e per mostrarsi agli occhi dei romani e dei visitatori.

Si tratta delle cupole delle tende ad igloo di piazzale Porta Pia, luogo inedito per manifestazioni di piazza, più abituato alle commemorazioni della Breccia, che ha trasformato la città dei papi nella capitale dell’Italia unita e monarchica.

Laddove con passo di corsa i bersaglieri irruppero con foga con la baionetta in pugno, facendo ondeggiare le loro piume al vento, ora si stagliano ben piantati nel terreno il Ministero delle Infrastrutture, quello dei Trasporti e, subito dopo la porta, quello dell’Economia.

Un luogo storico rivisitato dalla travolgente realtà dei movimenti antagonisti o antisistema, che quasi pacificamente l’hanno usato come presidio di resistenza contro ingiustizie sociali palesi e non ancora affrontate dal governo in carica. No Tav, No Mous, No petrolio in Irpinia, Migranti, Movimenti per la casa, Comitati per l’acqua, Cobas, Studenti La Sapienza ed altre sigle portano avanti la lotta per la casa, per il lavoro, per i beni che devono essere comuni, per l’ambiente, per la salute, per il diritto all’istruzione. Si mascherano e indossano costumi quasi di festa, danzano, ballano, cantano e urlano slogan duri, impediscono che i più esagitati provochino l’intervento della polizia, chiedono di parlare con i ministri. Intervistati rispondono con pacatezza e semplicità alle domande dei giornalisti curiosi, che vorrebbero provare il brivido dell’inviato sulla linea del fuoco.

La manifestazione lunga più di un giorno ha tradito le aspettative di chi ipotizzava la sistematica distruzione di vetrine di negozi e banche, di mezzi della polizia, di cassonetti, tanto che anche il ministro Alfano ha bacchettato le Cassandre che prevedevano immani disastri.

Quelli delle cupolette colorate dichiarano di non essere né buoni né cattivi, tra loro in maniera emblematica un disabile in carrozzella, fotografato nell’atto di spruzzare vernice contro una camionetta della Finanza. Tanti piccoli Davide contro il gigante Golia rappresentato dallo Stato, una scommessa quasi impossibile per vincere la quale si stanno puntualmente attrezzando.

2 commenti su questo articolo:

  1. silvia scrive:

    Non erano giovani, molti poco più che ragazzi, anche i nostri eroi del Risorgimento? Mi auguro che Roma: Caput Mundi e Città Eterna, ma anche capitale d’Italia e per questo sede della politica e dei ministeri sappia dare le giuste risposte a loro, a noi, a tutti. Un saluto speciale a Clara che ha scritto l’articolo!

  2. Silvana scrive:

    Clara hai un modo di guardare la realtà molto reale ma con lenti azzurrate, mi piace molto!

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