le politiche sociali rientrano nell’ordine pubblico?

24 ottobre 2013 di: Marcella Geraci

Fuori i collusi dal Pdl. Questo il senso della risposta data dal vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno Angelino Alfano, alla domanda che ha chiuso la conferenza stampa seguita al comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza. Parole che non darebbero fastidio se Alfano non fosse stato, fino a ieri, il braccio destro di quel Silvio Berlusconi plurindagato e già condannato e se non fosse l’attuale segretario nazionale di una forza politica quanto meno chiacchierata. Ma il vento nuovo di questi giorni porta con sé sorprese come questa, soprattutto se la dichiarazione cade all’interno di un vertice voluto per ribadire il sostegno dello Stato alla lotta per la legalità.

«Siamo nella capitale della ribellione dell’imprenditoria onesta nei confronti del racket» ha infatti dichiarato il ministro Alfano, al suo arrivo in elicottero a Caltanissetta, nella sede della Prefettura blindata per l’occasione, con tutte le zone contigue impraticabili, scuole comprese.

«Siamo qui con i vertici delle forze dell’ordine a ribadire il nostro sostegno e la nostra vicinanza agli imprenditori, a cominciare da Antonello Montante e Ivan Lo Bello. Siamo qui a ribadire che lo Stato è più forte dell’antistato, che le forze dell’ordine sono più forti delle forze del disordine e a riconfermare la strategia di contrasto alla mafia, che è fatta di arresti dei latitanti, carcere duro e sequestro e confisca dei patrimoni illecitamente accumulati».

Ma la patata bollente arriva con i migranti morti durante il naufragio del 3 ottobre, al largo di Lampedusa. «Abbiamo assicurato un’assistenza ai sopravvissuti e una degna sepoltura ai morti» ha dichiarato Alfano, durante la conferenza stampa che è seguita al vertice, durata pochi minuti e in presenza di giornalisti sfiancati da un’attesa di almeno quattro ore. Se a Caltanissetta il ministro non viene contestato, lo stesso non si può dire di Agrigento, città raggiunta dopo il vertice nisseno per assistere ai funerali dei migranti. “Assassini” gridano contro le autorità presenti alcuni intervenuti ai funerali, celebrati senza i 156 sopravvissuti al naufragio, rimasti a Lampedusa per motivi di ordine pubblico. Non si può fare però a meno di chiedersi fino a quando lo sviluppo economico, l’occupazione e le politiche sociali rimangano una questione di ordine pubblico.

2 commenti su questo articolo:

  1. Nadia scrive:

    L’articolo è buono ma chi ha fatto le foto merita un premio perchè la bella… creativa… variegata… intelligenza di Alfano è messa in piena luce!

  2. Marcella Geraci scrive:

    Grazie per gli apprezzamenti. Le foto le ho fatte io e non è stato difficile riprendere queste pose, visto che il vice presidente del Consiglio le ha ripetute per quasi tutta la durata della conferenza stampa.

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