amore mio aiutami, ma non picchiarmi per amore
Era il lontano 1969 quando uscì il film di Alberto Sordi con Monica Vitti “Amore mio aiutami”. Erano gli anni della commedia all’italiana e si poteva, forse, ancora ridere di un fenomeno che oggi tocchiamo con mano in tutta la sua drammaticità. Narra le vicende di una coppia libera e moderna che decide di dirsi ogni cosa, ma quando la moglie confessa al marito di essersi innamorata di un altro, la situazione degenera fino alla scena sulla spiaggia, diventata poi famosa, in cui lui la insegue e la picchia ripetutamente, la riempie letteralmente di botte in una sequenza che dura per diversi minuti in un crescendo che sembra non avere mai fine.
Mai fine…è così che accade, quando una donna entra in quella spirale di violenza, spesso familiare, che si auto-alimenta di violenza in violenza, che da uno schiaffo apparentemente banale può arrivare alle più estreme conseguenze e che, quando te ne accorgi, è già troppo tardi. Già da qualche tempo i sociologi osservano con preoccupazione crescente quanto la violenza ormai permei tutta la società (arrivando a coinvolgere anche le generazioni più giovani e le fasce adolescenziali), quanto sia entrata in modo sempre più capillare a far parte dei codici di comportamento, così da potersi insinuare nei modi più subdoli persino nei rapporti sentimentali rendendoli “ad alto rischio” come un campo minato che miete vittime: donne e bambini.
Come per il cancro è fondamentale l’informazione e la prevenzione, è necessario riconoscere ed individuare la violenza fin dai suoi primi sintomi per poterlaestirpare alla radice. Ma per riuscire in questo è necessario anche sconfiggere quella solitudine, quei silenzi che sono i principali complici ed alleati di un uomo violento nei confronti di una donna. Quel non voler vedere e non voler sapere che garantisce l’immunità a chi si sente forte, signore e padrone della vita di un’altra persona. Ieri a Roma, in un freddo pomeriggio spazzato dal vento di tramontana, il Palazzo Senatorio del Campidoglio si è illuminato di rosso e, coinvolgendo tutta la cittadinanza, diversi gruppi ed associazioni femminili hanno dato vita alla manifestazione ”La violenza ci costa…la vita” con letture, canti, testimonianze e flash mob teatrali. Quindi l’assessora alle Pari Opportunità, Alessandra Cattoi, ha dichiarato che il sindaco Ignazio Marino e tutta l’amministrazione capitolina con la propria presenza all’evento desiderano «esprimere l’impegno specifico che Roma Capitale assume contro la violenza di genere in città».