se anche Nichi ride al telefono

28 novembre 2013 di: Fortunata Pace

Nessuno si metterà certo a parlare di ”caduta degli dei“ perché non ci sono dei, ma irriducibili facce di bronzo, ipocriti e voltagabbana, circondati da faccendieri più o meno furbi o fortunati, capaci di tenersi la poltrona fabbrica soldi di onorevole o senatore, per loro e famiglia, quanto possibile e oltre.

In un paese in cui alcuni hanno bisogno di una calcolatrice per conoscere la quantità di denaro che sono riusciti selvaggiamente ad accaparrarsi – non solo attraverso corruzioni di ogni genere, ma anche con prebende legittimate da inique normative mai rivisitate in Parlamento – e altri che invadono le piazze, occupano abusivamente le case, si strozzano di debiti, spiano persino nei bidoni della spazzatura, mentre questo è lo scenario del paese, si discute accanitamente con dettagli infiniti che neppure un Crozza bravissimo può tradurre in sketch, su Berlusconi ultimo atto. Eppure non possiamo non capirlo che comunque il sipario non calerà sin quando la metà degli italiani (ora poco più ora poco meno) o fanatici e qualunquisti o adoranti e feticisti, continueranno a votare al suo comando.

Ma come potrà guarire l’Italia da éscamotage e buffonate, come potrà intendere quando vota i suoi candidati – magari nuovi ma già chiaramente sgamati e pronti a un marketing che possa fare di loro i prossimi beniamini di un pubblico fatalmente irretibile? E non abbiamo speranza. E tanto per non andare lontani, prendiamoci l’esempio del colto ed elegante Nichi Vendola. Il tanto corretto e affidabile presidente della Puglia, uscito indenne da vicende giudiziarie e pronto alla commozione aperta per sé o per gli altri, che ha fatto? Ha telefonato ad un “amico” dell’Ilva, facendosi con lui grandi risate per un episodio che non avrebbe dovuto mostrarlo come lo ha mostrato: cinico e assai lontano dai veri problemi di casa nostra e sua. Viene in mente che anche per l’Aquila ridotta a pezzi e tuttora vittima di scaltrezze e malaffare, qualcuno telefonò a qualcuno facendosi le sue brave risate.

Ma che c’è: o fanno affari d’oro in combutta col potere, o sono essi stessi esponenti di potere, almeno le telefonatine alle spalle degli infelici potrebbero evitarle. O serve loro anche questo?

1 commento su questo articolo:

  1. Ornella Papitto scrive:

    Ho ascoltato bene la telefonata. Sintesi: sì bwana, sì signore.
    Vendola in posizione down, Vendola che si giustifica di fronte a Riva. Archinà che lo prende in giro compiacendosi che Vendola non parli cinese, ma italiano….
    L’imbarazzo iniziale di Vedola, la sua risata falsa e scomposta… E chiude alla stessa maniera. Che vergogna!!!
    La dignità, dove si è nascosta? Voglio emigrare…

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