diecirighe per Alessandra

29 dicembre 2013 di: Francesca Traìna

Francesca aveva scritto per Alessandra il 27 dicembre:

Ehi Ale, resisti in questo tempo di merda. La falce nel suo giro vorticoso

miete teste come spighe nel mese del solstizio. Hai visto il cielo sfaldarsi nei colori rosati del tramonto, all’alba ridiventare d’oro poi aprirsi in folate di piombo per devastare i tuoi anni. Gli hai chiesto clemenza quando sui tuoi passi rovinava il sale.

Ehi Ale, resisti. E anche quando ti mancherà lo stupore non pensare ai treni mancati, alle stazioni dove per troppo tempo hai atteso chi non è tornato, alle soste negli aeroporti, agli imbarcaderi dove il ragazzo dagli occhi di uccello muoveva note di malinconia sulla vecchia fisarmonica. Lo so Ale, lo so. Non c’è che questo lento dissolversi d’ogni attesa finché l’ultimo tradimento si compie e non è dato di fermare l’aria che ci trafigge, il vortice che ci rende per sempre mute, la forza che ci spinge verso l’arrivo ultimo.

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