luoghi comuni natalizi

26 dicembre 2013 di: Stefania Di Filippo

Si dice che a Natale si sia tutti più buoni, che l’amore, la solidarietà e la fratellanza debbano essere nell’aria, che l’atmosfera sia quella del “non si ci sente mai soli”, quindi, la morte di due persone, vittime della solitudine e dell’indifferenza, persino e soprattutto dei parenti più prossimi, a Ribera, nella provincia di Agrigento, dà da pensare. Siamo tutti pronti a mostrare al mondo di essere solidali con famiglie che abitano a migliaia di chilometri di distanza, con raccolte fondi per aiutare la ricerca ma ci dimentichiamo di chi è vicino a noi, dei nostri dirimpettai, di persone che vediamo ogni giorno, quando usciamo, per andare a lavoro, per chi ancora un lavoro ce l’ha.

In un appartamento sono stati scoperti, dopo giorni di silenzio, i corpi senza vita di una coppia di anziani. All’inizio si è pensato ad un omicidio-suicidio, poi l’ipotesi è stata scartata e la verità si è mostrata più atroce di quanto si potesse credere, poiché un assassinio c’è stato, ed è stato commesso da quella che chiamiamo società, società formata da tantissimi uomini e donne solidali, ma anche da uomini capaci di commettere un delitto per dimenticanza, perché la dimenticanza uccide, uccide un uomo costretto a letto a patire stenti e sofferenze, mentre la moglie giace senza vita al piano di sopra e fuori le esistenze altrui scorrono come se non fosse successo nulla. La quotidianità viene sconvolta solo nel momento in cui il fatto viene alla luce, donando una mezz’oretta di orrore alle vita frenetiche di una società distratta e/o indifferente, che ogni giorno con vicende come questa cancella le nostre speranze di riscatto.

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