Corriere della Sera del 7\1\2014

7 gennaio 2014 di: Beppe Sevegnini

“La via d’uscita? Esiste, e se n’è parlato. Un contratto unico di ingresso, nessuno inamovibile, ma garanzie crescenti nel tempo, condizionate alla disponibilità del lavoratore alla riqualificazione e alla ricollocazione. Lungo il percorso, un servizio di orientamento professionale, capillare ed efficace. Si può fare. Gli inglesi, anche grazie al nudging (incoraggiamento individuale), ci stanno riuscendo. Noi italiani non siamo né più pigri né più stupidi. Siamo solo legati. E come i contorsionisti del circo, in questo modo, stiamo affondando. Ma i contorsionisti, alla fine, si liberano e riemergono. Noi rischiamo di restare, malinconicamente, sul fondo.”

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