musica barocca nella capitale barocca
Nella scarsa luce della chiesa è difficile distinguere tra chi è rapito dalle note e chi è addormentato e viene risvegliato dal trillo di uno strumento che entra improvviso in un adagio, o dalla voce modulata di una solista o di un solista che si espande tra le volte della cupola e del transetto, baroccamente in sintonia con l’andamento musicale. Festival della musica barocca nelle chiese barocche della capitale, dove angeli aggettanti creano ombre quasi inquietanti sulle pareti e statue di santi e sante imprigionate in parte nella pietra cercano di liberarsi verso l’alto, dove un Padre o un Figlio le accolgono benedicenti tra puttini decisamente acrobatici o brilli.
Mentre l’organo esplode in un crescendo vorticoso, in cui è possibile riconoscere tutti gli strumenti dell’orchestra, una giovane donna con gli occhi socchiusi appoggia la sua testa sulla spalla di un giovane uomo e siede vicino ad un uomo anziano a capo chino, che accarezza la stoffa del suo cappello; tre banchi più avanti due donne mature con il volto sostenuto dalla mano fissano gli affreschi della cupola, mentre una terza segue l’esecuzione sulla partitura che si è portata da casa; verso il fondo della chiesa un prete scorre con attenzione il programma e due turisti stranieri leggono la descrizione della chiesa sulla loro guida.
Il direttore guida con grazia e autorevolezza le voci e gli strumenti del complesso musicale, mentre la figlia sorride ed imita i suoi gesti, tacitata amorevolmente nella sua esuberanza di disabile da due figure femminili che le stanno a lato. Frescobaldi intanto, disteso nella sua tomba vicino all’altare maggiore, si delizia della sua musica e di quella dei suoi contemporanei, che lo protegge amorevomente dai rumori assordanti e discordanti di una città baroccamente moderna.