riflessioni di una tredicenne, sulla violenza
Sull’ultimo numero del 2013 della rivista “Uomini in cammino. Foglio del Gruppo Uomini di Pinerolo”, esce una lunga riflessione sulla violenza sulle donne scritta da Maria Chiara Maimone, studentessa appena tredicenne che per la tesi degli Esami di Stato, conclusi gli studi della Scuola superiore di I° grado di Torre del Lago, indirizza la propria ricerca sulla violenza subita dalle donne in ciascuna delle materie che presenta, e che la direzione pubblica per l’interesse che suscita. A nostra volta, ricevuta la segnalazione dall’amico Augusto Cavadi e l’autorizzazione a procedere, riteniamo utile pubblicare, delle dieci materie da lei stessa selezionate, quelle riguardanti Italiano e Storia.
Italiano – L’AMORE RUBATO
Dacia Maraini è una scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana. Scrittrice che si è spesso interessata della violenza sulle donne. Il suo ultimo libro “L’amore rubato” (ed Rizzoli) racconta otto storie che hanno come tema la violenza fisica e psichica alle donne. Le otto protagoniste sono donne forti che lottano contro mariti, amanti, compagni e amici dalla doppia personalità: uomini per bene agli occhi della gente, ma aguzzini tra le mura domestiche.
Marina è caduta per le scale – Marina, quando si presenta al Pronto Soccorso dopo aver subito percosse, ripete al medico di continuare a cadere dalle scale…
La bambina Venezia è molto viziata a causa del padre che le presta molta attenzione… la reputa una “regina”.
Stupratore premuroso – Giorgia scopre che a volte i delinquenti sono più tutelati delle loro vittime.
Cronaca di una violenza di gruppo – Franci è vittima di una violenza di gruppo, ma non riuscirà mai ad ottenere giustizia.
Ale e il bambino mai nato – La protagonista è vittima di violenza e rimane incinta.
La sposa segreta – Giusy e Rosaria sono le “spose segrete” del patrigno, senza ricevere nessun aiuto dall’ignara madre Carmelina.
La notte della gelosia – Angela è vittima del geloso Gesuino.
Anna e il Moro – Un padre racconta il suo doloroso rimorso di non aver capito ed aiutato la figlia Anna, alla fine uccisa dalla violenza di un uomo.
Sono tutte storie ispirate da fatti di cronaca che in questo periodo affollano i nostri giornali. Questo è un libro di denuncia, scritto per risvegliare le coscienze delle persone che il problema della violenza di genere è un problema grave, che va affrontato prima di tutto sui banchi di scuola insegnando sia l’educazione sessuale che quella dei sentimenti e il rispetto verso il prossimo. Il romanzo è scritto in maniera molto chiara, diretta, a volte cruda, spiegando anche le dinamiche psicologiche che intercorrono fra vittima e carnefice.
Gli uomini hanno una doppia personalità: appaiono gentili in pubblico, ma in casa si trasformano in mostri usando non solo la forza ma anche la violenza psicologica, ledendo l’autostima delle donne che arrivano a credere di meritarsi tutto questo. E’ un romanzo che si legge tutto di un fiato, però lascia l’amaro in bocca e ti rende cosciente che la strada è ancora lunga per modificare il modello culturale, ancora oggi radicato, che la donna è inferiore all’uomo. Nel 1966 Franca Viola fu la prima donna italiana ad aver denunciato uno stupro e rifiutò il matrimonio riparatore, con un atto di coraggio eccezionale, scrisse una pagina fondamentale della storia civile italiana. Questo atto di coraggio è sconosciuto ai più, non compare nemmeno nei libri di storia.
Il FEMMINICIDIO, ossia l’omicidio di una donna per motivi legati alla sua differenza di genere, è ormai riconosciuto da tutti quale grave problema della società, ma solo a parole. La violenza verso le donne travestita d’amore è un orrore che non lascia indifferente nessuno, le parole di condanna sono sempre tante, ma finché rimangono solo parole, ogni giorno avremo notizie di qualche donna picchiata o uccisa dal suo uomo. Il reato non è percepito come tale, in assenza di una modifica culturale e di certezza della pena. E’ proprio sul lato culturale che qui voglio porre l’attenzione. Modificare l’atteggiamento culturale verso il rispetto delle donne ha tempi lunghi ma comincia sui libri scolastici.