hoplà, il job act ci aiuterà
Chissà che magie salteranno fuori dal Job Act!?! Grandi novità per i giovani, assieme alla possibilità di deroga dall’Articolo 18, sembrerebbe. Insomma, se unnuovo assunto non va, non ci saranno sindacati a salvarlo. Basta con i raccomandati e i bamboccioni, largo a chi ha voglia di lavorare! Giusto, ma come si spiegano tante iniziative per aiutare quei cervelli in fuga prima dall’Italia, e poi da mezza Europa? All’orizzonte di una precarietà globale, chi potrebbe offrire ai giovani quelle garanzie di lavoro sicuro su cui imprenditori e benpensanti brontolano da anni? San Precario pregherà per noi, ma non è esattamente quello che chiedono i giovani e i non più tali, disoccupati o con la prospettiva di diventarlo presto.
E visto che nessun imprenditore se la sente di avere fiducia in loro, allora perché non aiutarli a diventare imprenditori di se stessi? Forse i tanto esecrati corsi di formazione non sarebbero stati così sbagliati, se avessero mirato a dare conoscenze e informazioni in questa direzione. Comunque i telegiornali regionali da qualche tempo danno notizia di iniziative più o meno insolite che gruppi di giovani hanno felicemente messo in atto, dal negozio di riciclaggio di materiale tecnologico Re.te in piena Venezia agli agriturismo esclusivi in Sicilia, quindi chi ha voglia di darsi da fare evidentemente c’è. E gli altri? Possibile che aspettino ancora di essere assunti in un Ente Statale, dove il personale in esubero è destinato ad aumentare? Altro che job act, qua ci vuole un bagno di realtà, magari tra i forconi veri!
Rita… Ti riferisci, per caso, ai… “disertori della zappa”? I Forconi, no, quelli proprio no, non mi piacciono proprio.
Per me, ciò che proprio è assente nei programmi scolastici e nei corsi di formazione, è la capacità di comprendere quanto ognuno sia disposto a rischiare, non ad andare allo sbaraglio ma, a rischiare, a metterci del proprio, quello sì.
dobbiamo svezzare i “bamboccioni2 di cui parlava Brunetta, ridimensionando le loro aspettative,
ma anche le loro paure.