la differenza che conta tra Grillo e Grillini

5 febbraio 2014 di: Fortunata Pace

C’è spesso differenza tra Grillo e i Grillini. Del resto, se lui è il padre quanti figli poi si rivelano diversi o dissentono dal padre e forse ancor più, metti, dallo zioCasaleggio! In comune c’è l’insulto pesante e pure la gazzarra, ma tutti o quasi, questi giovani deputati che hanno comunque forza in Parlamento, presi ad uno ad uno, senza il pericolo di dover essere indicati come cattivi nella lavagna–rete o minacciati di esser messi da parte, cominciano a farsi le ossa. Un vero peccato che insultino vistosamente le istituzioni, o che non facciano capire con chiarezza, a volte, le ragioni per le quali si oppongono, peccato se ancora non abbiano consapevolezza di poter essere un partito autonomo, nuovo, con un programma limpido e ideologicamente riconoscibile che dia alla loro sigla quello che ancora manca. Tutti parlano di loro ma pochi riescono a capire, e in ogni caso a far capire a noi che stiamo a guardare a cosa davvero stiano mirando, dove vogliano andare. Al governo no, perché papà non vuole e soprattutto non pare voglia condividere con altri alcun potere, e dunque niente Parlamento o sistema democratico. Ma allora, a cosa mira davvero il tiro al bersaglio di un M5S al quale si sono aggrappati milioni di scontenti che poi, però, i rimedi cercano e vogliono capire come e con quali azioni ci si propone di ottenerli? Grillo è tutto piazza e blog, ma i deputati del suo Movimento, alcuni specialmente, ci sembrano altra cosa. E allora, poiché lavorano in commissioni e gruppi, poiché stanno in aula e condividono le responsabilità di un mandato popolare, scendano più spesso tra la gente, vadano in tv e non importa un momento di polemica che resta in ogni caso affidato al giudizio di chi è sereno e obbiettivo, non restino appesi ad un circuito online che alla fine può pure annoiare.

Per chi non ha chiuso in un cassetto le sue speranze democratiche, per chi accetta una legge elettorale sia pure zoppa purché si esca dal pantano e vivacemente si vada oltre, per chi è disposto senza un minimo di esaltazione a seguire con ottimismo la fase Renzi, per chi non si scandalizza per la cenere sul capo che si mette in fretta Casini (che magari non sarà il solo), per chi senza accanimento riesce a pensare che anche su Berlusconi calerà fatalmente il sipario, per chi ha una normale intelligenza e una normale coscienza dovrebbe arrivare il tempo di tasse meno numerose ed inique, e di intollerabile povertà di tanti e di accumuli di ingiusta ricchezza per altri. O dovremo imbavagliare tutte le Cassandre che prevedono una apocalisse, dalla quale nessun privilegio salverà nessuno.

1 commento su questo articolo:

  1. rita scrive:

    mi sembra che non si riesca a distinguere la differenza tra un apprezzabile tentativo di interessarsi di politica e l’avere in
    mano le sorti del paese.
    Dobbiamo aspettare che sia compiuta la loro educazione politica perchè parlino di un programma di interesse nazionale?
    il Parlamento non è un corso di formazione e loro che accusano tutti di essere anti democratici, vorrebbero governare da
    soli, abolendo ogni contraddittorio. Davvero mi auguro che gli elettori cambino moda.

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