e se domani il Veneto si staccasse
E se domani…. un referendum sancisse la separazione del Veneto dall’Italia, Obama che posizione prenderebbe? Telefonerebbe preoccupato alla Merkel e a Renzi minacciando sanzioni contro il nuovo Stato della Tranquillissima Repubblica, che avrebbe intenzione di unirsi alla Croazia o all’Austria, secondo dove una più felice tassazione fiscale condurrebbe il cuore dei nuovi giovani leoni? E Renzi consentirebbe a uno spiegamento di forze, tale da impressionare eventuali velleità internazionali sgradite a Washington? Certo con l’allargamento della base Nato di Vicenza questo gesto di muscolare attenzione non sarebbe difficile, ma forse superfluo.
Nessuno nella neonata Repubblica si sognerebbe di creare difficoltà ad un eventuale potente Alleato, con cui patteggiare condizioni commerciali favorevoli dentro e fuori la base. Esulterebbero probabilmente anche i commercianti cinesi, finalmente liberi dai fastidiosi controlli di una invadente Guardia di Finanza Italiana, avvezzi da secoli alle tortuose trattative con la Tranquillissima. Forse gioirebbero anche i giovani Turchi, Ucraini e Albanesi, bramosi di uno spregiudicato partnerariato europeo con cui scambiare liberamente merci e manodopera, anche se i loro figli per sopravvivere dovrebbero poi imparare questa lingua veneta un po’ fuori moda.
D’altronde nuove opportunità si aprirebbero per aspiranti giovani giornalisti, scrittori e attori Nativi che finalmente uscirebbero dal buio delle sale parrocchiali per esibirsi sui non numerosi palcoscenici della Tranquillissima, magari anche con la prospettiva di turnée all’estero, forse anche a Ferrara o Timisoara.
E’ fantascienza o previsioni più a corto raggio di quelle di Casaleggio? Intanto sono già state raccolte più di un milione di firme per avanzare la richiesta di Referendum, poi ….si vedrà.
Poco più in là, nella Venezia Giulia, negli scontri di piazza del 1953 alcuni ragazzi morirono perché manifestavano a favore del ricongiungimento di Trieste all’Italia. Dispiace ricordarlo in tempi di referendum che promuovono invece secessione