Gente di qualità

3 marzo 2014 di: Ricerca Iconografica e testo Mariachiara Di Trapani

From the series «Libuna», Prague, 1978  © Iren Stehli / ProLitteris

La fotografa svizzera Iren Stehli (Zurich in 1953), poco conosciuta in Italia, conduce da oltre trent’anni un’ indagine sulla società cecoslovacca.

Un percorso che inizia nella seconda metà degli anni ‘70 quando si trasferisce a Praga, terra di tanti fotografi, quali Koudelka, per studiare fotografia. Rivolge presto il suo obiettivo verso la società governata dal socialismo , senza fermarsi per decenni.

La sua opera è una coerente testimonianza che attraversa gli eventi storici e le trasformazioni politiche, sociali ed individuali di questo paese, come la “ Rivoluzione di Velluto” fino all’ ingresso di oggi della Repubblica ceca nell’Unione europea.

Iren Stehli realizza le sue serie in un bianco e nero dai toni mai contrastati, usando un linguaggio leggero che attraverso l’armonia della composizione stempera difficoltà ed asprezze della vita . Con sguardo sensibile, Iren Stehli dona  lievità ai suoi soggetti e in ogni storia riesce a far emergere sfumature ironiche e dolcezza di forme.

Come nella serie “Libuna” in cui per 27 anni segue da vicino l’evolversi della vita di Libuna, questo il suo nome, una zingara che vive a Zizkov, quartiere operaio della periferia di Praga. Seguita dagli anni dell’ adolescenza fino al suo diventare nonna a soli 35 anni.

Immagini che ci raccontano dettagli e tappe della vita di Libuna dal 1974 al 2001: dai grandi eventi al quotidiano,  dal primo amore agli affetti e agli spazi condivisi all’interno della famiglia, la maternità, le difficoltà della relazione e la sua determinazione nel riuscire a tenere unita la famiglia… Una storia sulla forza di una donna, la cui trama si esprime in immagini capaci di catturare l’ intimità di gesti e pensieri espressi in pose spontanee tra sorrisi di gioia e cupezze.

Diverso il linguaggio con cui realizza le altre serie, come Dancing Lessons (1974-1977) in cui ritrae ballerini danzare sospesi in un’ atmosfera rarefatta e malinconica, o gli still life concettuali, in cui appaiono oggetti d’uso quotidiano, barattoli, vasi etc… avvolti da un silenzio eloquente e vibrante capace di donare all’ osservatore eleganti ed ironici spunti di riflessione.

«Iren Stehli – So Near, Yet So Far» è la grande personale che dall’ 8 Marzo al 25 Maggio 2014 le dedica il FotomuseumWinterthur ( Zurigo)

Per maggiori info.

info@fotostiftung.ch

http://www.fotostiftung.ch/en/exhibitions/annual-programme-2014/

The Swiss photographer Iren Stehli (Zurich in 1953) has led for more than thirty years an investigation about the Czechoslovak society .

Her  project started in the second half of the 70s when she moved to Prague, city of many amazing photographers, such as Koudelka.

Soon she focused her work towards the society under socialist rule, and did not stop for decades.

Her work is a deep testimony of historical events, political, social and individual issues in this country , such as the ” Velvet Revolution ” until ‘ the recent entry of the Czech Republic in the European Union .

Iren Stehli realizes her series in black and white tones that it are never contrasted , using an elegant  language through the harmony of the composition in which it dissolves all the difficulties and hardships of life. With a sensitive eye, Iren Stehli gives lightness to her subjects, and in each story she manages to bring out the nuances and the ironic sweetness of forms.

As in the series ” Libuna”, in which for 27 years she has been following closely the evolution of the life of Libuna , a gypsy girl who lives in Zizkov , the working-class neighborhood on the suburb of Prague. She followed her year after year from her adolescence until she becomes  a grandmother at the early age of  35 years.

Her photos tell us about the details and stages of life Libuna 1974-2001: from large events to the everyday life, from her first love and the shared spaces within the family, through her motherhood  to the relationship’s difficulties and her determination to succeed to keep the family together …

This is a story about the strength of a woman , whose plot is expressed in images that capture the intimacy of gestures and thoughts expressed in spontaneous poses — smiles of joy and gloom .

The language that she used for other series is different, as in Dancing Lessons (1974-1977) in which she portrays dancers suspended in a rarefied atmosphere and melancholy , or in her conceptual still life , where everyday objects appear to us surrounded by an eloquent and vibrating silence, able to donate to the observer many elegant and ironic insights.

«Iren Stehli – So Near, Yet So Far» Fotostiftung Schweiz, Winterthur,

8 March – 25 May 2014

info@fotostiftung.ch

http://www.fotostiftung.ch/en/exhibitions/annual-programme-2014/

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