Gente di qualità

3 marzo 2014 di: Ricerca iconografica-testo di Mariachiara Di Trapani

Dalla serie «Verkäuferinnen», Prag, 1976–83 © Iren Stehli / ProLitteris

La fotografa svizzera Iren Stehli (Zurich in 1953), poco conosciuta in Italia, conduce da oltre trent’anni un’ indagine sulla società cecoslovacca.

Un percorso che inizia nella seconda metà degli anni ‘70 quando si trasferisce a Praga, terra di tanti fotografi, quali Koudelka, per studiare fotografia. Rivolge presto il suo obiettivo verso la società governata dal socialismo , senza fermarsi per decenni.

La sua opera è una coerente testimonianza che attraversa gli eventi storici e le trasformazioni politiche, sociali ed individuali di questo paese, come la “ Rivoluzione di Velluto” fino all’ ingresso di oggi della Repubblica ceca nell’Unione europea.

Iren Stehli realizza le sue serie in un bianco e nero dai toni mai contrastati, usando un linguaggio leggero che attraverso l’armonia della composizione stempera difficoltà ed asprezze della vita . Con sguardo sensibile, Iren Stehli dona  lievità ai suoi soggetti e in ogni storia riesce a far emergere sfumature ironiche e dolcezza di forme.

Come nella serie “Libuna” in cui per 27 anni segue da vicino l’evolversi della vita di Libuna, questo il suo nome, una zingara che vive a Zizkov, quartiere operaio della periferia di Praga. Seguita dagli anni dell’ adolescenza fino al suo diventare nonna a soli 35 anni.

Immagini che ci raccontano dettagli e tappe della vita di Libuna dal 1974 al 2001: dai grandi eventi al quotidiano,  dal primo amore agli affetti e agli spazi condivisi all’interno della famiglia, la maternità, le difficoltà della relazione e la sua determinazione nel riuscire a tenere unita la famiglia… Una storia sulla forza di una donna, la cui trama si esprime in immagini capaci di catturare l’ intimità di gesti e pensieri espressi in pose spontanee tra sorrisi di gioia e cupezze.

Diverso il linguaggio con cui realizza le altre serie, come Dancing Lessons (1974-1977) in cui ritrae ballerini danzare sospesi in un’ atmosfera rarefatta e malinconica, o gli still life concettuali, in cui appaiono oggetti d’uso quotidiano, barattoli, vasi etc… avvolti da un silenzio eloquente e vibrante capace di donare all’ osservatore eleganti ed ironici spunti di riflessione.

«Iren Stehli – So Near, Yet So Far» è la grande personale che dall’ 8 Marzo al 25 Maggio 2014 le dedica il FotomuseumWinterthur ( Zurigo)

Per maggiori info.

info@fotostiftung.ch

http://www.fotostiftung.ch/en/exhibitions/annual-programme-2014/

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