Italia, Patria avversa all’Arte?!
Se dovessi descrivere la nostra Terra attraverso una metafora, la raffronterei ad una scultura classica in bronzo; ad esempio ai cosiddetti “Bronzi di Riace” (V sec. a.C.). La complessa tecnica della “fusione a cera persa” per forgiare le statue in bronzo, richiede tempo, fervore per le diverse fasi di lavoro, dal modello in cera all’ “anima” in terracotta, fino ad arrivare alla fase finale, la colata del bronzo fuso. La nota tecnica, avvenuta in sezioni per sculture tanto imponenti, credo ritragga il quadro del “Bel Paese”, ogni fase è indispensabile per la realizzazione della scultura, così come lo sono la Filosofia, l’Arte e la Letteratura etc. per la nostra Nazione. Paradossale pensare che l’Italia sia stato il primo Paese ad istituire leggi sulla TUTELA del patrimonio culturale, prima dell’unione degli Stati, nella sua Costituzione! I nostri avi, avevano compreso l’importanza di salvaguardare i beni storici di identità culturale, intrinseci all’eticità delle radici che ci caratterizzano! Come non capire che la Storia dell’Arte, la Filosofia sono rispettivamente “il negativo” ed “il positivo” e la “terminata” statua in bronzo, la nostra, un tempo invidiata e bramata Italia?! I risvolti politici degli ultimi anni, hanno disposto la Nazione al centro dei riflettori di tutto il mondo, sminuendo o meglio, ponendo sull’ultimo piano, quello che ha contraddistinto nei secoli lo stivale, la Cultura! Siamo in balia di pseudo mecenati provenienti da ogni parte del mondo, pronti a sovvenzionare, acquistare i nostri beni artistici, poiché l’Italia non è più in grado di salvaguardare se stessa! “Conditio sine qua non” il binomio Italia – Cultura, che sia chiaro al mondo meno che agli stessi italiani?! Bisognerebbe che gli intelletti insorgano, combattendo per rifondere nelle menti e nei cuori il rispetto, l’amore per la nostra sciagurata terra, auspicando in una rinascita mitologia, quale la nascita della fenice, rinvigorita dalle sue stesse ceneri. Che ne sarà delle generazioni future?! “massa perditionis”?! come direbbe l’autore dei “Promessi”, “Ai posteri l’ardua sentenza”!