otto marzo
la poeta Francesca Traìna ha scelto per noi, per ricordare la giornata della donna, i bei versi di Silvia Bre
Qualcosa lascia andare qualche cosa
E il mare retrocesso dà conchiglie
madri vuote di perla, mani d’ossa.
Nascere è ciò che resta.
Le mie mani, la testa, e tutta
questa terra provano
che la perla non appare,
provano a ricordare cos’era,
vagamente, il mare.
Il mondo è come me
dea di un amore
vuoto tanto che s’apre.
Cadremmo
se io non fossi vento che ti impone
una violenta voglia di sembrare.
in copertina: J. Vermeer, La ragazza con l’orecchino di perla, 1665. A seguire: C. Fabritius, Il cardellino, 1654, G.van Honthorst, Suonatrice di violino, 1626.
A quando una poesia tua cara Francesca, basterebbe regalarcene una a settimana, ti abbraccio.N
Non so perchè ma questa poesia mi ha fatto commuovere, mi sembra descriva alla perfezione la condizione di noi donne sempre in conflitto con chi alla luce del sole ci lotta, ma anche con chi fa finta di amarci.
la scelta di questa poesia da parte di francesca indica che esistono problemi da affrontare e che non c’è da festeggiare l’8marzo, E’ una giornata in cui si dovrebbe approfondire la riflessione, oggi più di prima.
E se per ricordare, vendicare, insegnare ad amare le donne Traina scrivesse o ci proponesse una poesia a settimana? Grazie donne di mezzocielo.