“Fecondazione eterologa, cade l’ultimo tassello di una legge feroce” da Il fatto Quotidiano del 9 aprile 2014

9 aprile 2014 di: Elisabetta Ambrosi

L’esito di una legge definita “a tutela del concepito” è stato solo questo: un aumento esponenziale, in questi dieci anni, del turismo procreativo, vera vergogna di uno Stato di diritto. Oltre alle centinaia di storie individuali di coppie e famiglie le cui vite già, in difficoltà a causa di una diagnosi di sterilità, sono state ulteriormente martoriate da norme che lo stesso mondo medico ha dichiarato sbagliate oltre che impossibili da applicare (la legge prevedeva tra l’altro pesantissime pene pecuniarie per i “colpevoli” che volessero aiutare le donne nel grave reato di restare incinte).

Ma forse la cosa peggiore che ci è toccata subire in questi anni è stato il silenzio della politica, con l’eccezione dei radicali, promotori di un referendum, che si è svolto nel 2005, che purtroppo ha visto la partecipazione di solo un quarto dei votanti (a causa, anche dell’intervento a gamba tesa della Chiesa cattolica). Il silenzio non tanto di quelli che la legge l’hanno votata, ma dei successivi governi che hanno continuato a tacere, come se l’emergenza dei corpi non fosse altrettanto grave di quella economica.

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