“Un labirinto inestricabile” dal Corriere della Sera del 17/4/2014

17 aprile 2014 di: Michele Ainis

“…Perché siamo noi, lo Stato. È la maestra che insegna matematica ai nostri bambini, guadagnando meno d’una colf. È il poliziotto che fa il turno di notte nelle strade, a bordo di volanti scalcinate e sempre a corto di benzina. È il medico del Pronto soccorso, che s’arrangia risparmiando sulle garze. Ed è anche il burocrate con la sua penna d’oca in mano, come no. Ma per difenderci dalle vessazioni burocratiche, per ritrovare la nostra libertà perduta, dobbiamo restituire all’amministrazione pubblica la sua propria dignità perduta. Sfatando innanzitutto dicerie e leggende sul corpaccione dello Stato….. Da qui il farmaco più urgente: razionalizzare. Con l’intelligenza, non con la violenza….Ecco, è lì il virus che infetta l’organismo dello Stato. S’annida nell’eccesso dei controlli, delle giurisdizioni, dei procedimenti, delle norme (che peraltro fanno da scudo ai poco volenterosi). Quante ne abbiamo in circolo? Nel 2007 la commissione Pajno ha fatto un po’ di conti: 21.691 leggi statali, cui però dovremmo aggiungere 30 mila leggi regionali e 70 mila regolamenti. Ma in un sistema tortuoso come un labirinto nessuno risponde più di nulla: c’è sempre un comma che ti lava la coscienza. La fuga dalle responsabilità ha origine perciò da un pieno, non da un vuoto. Giacché troppi controllori vanificano il controllo, giacché troppe leggi equivalgono a nessuna legge. E allora tagliamo le norme, non le teste. “

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