antichi saperi e nuovi strumenti comunicativi

30 aprile 2014 di: Marcella Geraci

Chissà cosa avrebbe detto Pasolini se si fosse trovato a smanettare con la tastiera di un pc o a navigare suinternet, lui che aveva già visto nella televisione il grande moloc che avrebbe omologato le culture, distruggendone le ricchezze e le specificità. Nonostante la sua visione profetica lo abbia portato ad individuare, prima degli altri, molti passaggi della società italiana, la rivoluzione telematica lo avrebbe forse spiazzato e le nuove tecnologie lo avrebbero indotto a ripensare la cultura e la sua forza aggregatrice.

E’quello che è successo a molti professori e intellettuali di oggi, anche studiosi del passato e dell’antichità, come il professore emerito Salvatore Nicosia, grecista e attuale presidente dell’Istituto Gramsci siciliano. La cultura umanistica avrà la forza di raccogliere le sfide lanciate da internet? Nei giorni scorsi, il professore Nicosia è stato chiamato a discutere proprio su questo tema, fra luci e ombre, rischi e potenzialità dei nuovi mezzi. Il primato dell’economia sulla politica e la supremazia dell’inglese su tutte le lingue e le culture fanno parte dello scenario apocalittico creato dalle nuove tecnologie, così come un’informazione superficiale incentrata sul presente e il ruolo sempre più marginale della comunicazione verbale. Ma interrompere il dialogo fra la cultura umanistica e il nuovo mondo che è nato dalle possibilità tecnologiche della modernità sarebbe un errore.

«La cultura umanistica propone la centralità dell’uomo, dei suoi sentimenti e della sua capacità creativa» ha sottolineato il professore Nicosia, parlando dei tre mutamenti epocali intervenuti nella storia della comunicazione, con effetti di enorme portata sull’intera vita umana, l’invenzione della scrittura, la stampa a caratteri mobili e la rivoluzione informatica. Il dialogo fra gli antichi saperi e i nuovi mezzi è infatti la modernità, che non è accettazione supina delle novità ma gestione del conflitto fra il vecchio e il nuovo, e rivisitazione di un passato che non resta mai uguale a se stesso.

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement