forse sì rinascimento e ripresa, o forse no
In assenza di uno sviluppo industriale, è stato il terziario, inteso come settore che fornisce servizi con attività d’ausilio o complementari al mondo produttivo in generale e in specie per il sud Italia, l’economia più importante che ha permesso a molti concittadini una vita dignitosa e che ha, in modo naturale, generato una continuità lavorativa alle generazioni successive. Questo ha permesso di interrompere, per qualche decennio, la triste esperienza dell’emigrazione in cerca di lavoro al nord ma anche all’estero.
Le nostre scelte politiche e i molti ladri e incapaci che si sono alternati al governo delle città, delle regioni e del governo centrale, oggi hanno generato una serie di tristi primati che non hanno uguali dalla nascita della Repubblica Italiana, quali:
- massimo livello di disoccupazione giovanile e globale nazionale;
- massimo numero di aziende che in due anni hanno chiuso le loro attività;
- precipitazione al 72° posto nella classifica mondiale sulla corruzione;
- caduta a picco sulla competitività dell’industria europea superati da Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda, Cipro;
- ripresa in massa dell’emigrazione, soprattutto di quelle professioni che hanno esperienza e competenza professionale.
Le città hanno perduto la loro allegria, vivacità, molte strade sono diventate dei cimiteri di locali chiusi per cessata attività. Per noi e per i turisti.. (che tristezza!) Ridurre la responsabilità di tutto ciò al solo mal governo non è del tutto giusto. La grande Finanza che domina le politiche europee, ha delle responsabilità? Avere adottato l’Euro è stata davvero una buona scelta? Avere sottoscritto i vari trattati che ci obbligano a delle gestioni impossibili delle città, sono state una cosa davvero giusta? Fare spot televisivi che invitano a pagar le tasse per avere più servizi, è stato sufficiente per sensibilizzare i cittadini ad un miglior rapporto con i propri doveri? Quanto ci sarebbe da fare per diffondere una maggior educazione civica, evitando sprechi e maggiori costi alle amministrazioni per mantenere in ordine la città?
Una città è sporca non solo perché il comune non ce la fa a pulire o a mantenere in ordine le macchine e le attrezzature per mancanza di fondi necessari, ma anche perché molti cittadini sporcano gettando per strada di tutto e di più, e, senza ritegno, lasciando rifiuti ingombranti e non, ovunque. Siamo in attesa dello sviluppo del programma del governo attuale, su occupazione e ripresa economica per le aziende oltre al riassetto della P.A., per capire se è davvero giunta l’ora della fine o della ripresa. Mantenendo però queste politiche che assoggettano lo Stato a logiche materialistiche della grande finanza e delle banche, più che al servizio del bene comune, una ripresa dell’economia reale ci potrà essere? Nella peggiore delle ipotesi sapremo morire senza reagire?
Ricordando il passato, non credo che il Siciliano o il Napoletano saranno capaci di subire senza una forte reazione, e questo, da un lato lo vedo come tragica conseguenza e dall’altra, per assurdo, come speranza. I movimenti separatisti stanno già affollando le strade e, come si evince dai simboli presentati alle prossime consultazioni, stanno anche tentando la scalata al potere politico. Stiamo davvero assistendo ad un vero Rinascimento italiano? Questa esperienza ci mancava.