i versi crescono

20 aprile 2014 di: Francesca Traìna

Tutta l’opera poetica di Marina Cvetaeva discende dalla verticalità di uno sguardo e di un sentire che, pur intercettando e attraversando la storia e la realtà o – come scrive la stessa poeta – gli “indizi terrestri”, mai abbandona il cielo, le costellazioni, il mistero della luce e della luce la sua gioia e la sua pena. Solo ai poeti, scrive Marina, è dato, straripando dalle rive, rotti gli argini, rubare anche le vergini agli dei.

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I versi crescono, come le stelle e come le rose,

come la bellezza – inutile in famiglia.

E alle corone e alle apoteosi –

una sola risposta: “Di dove questo mi viene?”

Noi dormiamo, ed ecco, oltre le lastre di pietra,

il celeste ospite, in quattro petali.

Mondo, cerca di capire! Il poeta – nel sonno – scopre

la legge della stella e la formula del fiore.

Marina Cvetaeva

2 commenti su questo articolo:

  1. Patrizia scrive:

    Belle poesie, complimenti anche a Rosanna che sceglie immagini belle quanto le poesie!

  2. Rosanna Pirajno scrive:

    grazie, complimento che mi ripaga della fatica di scegliere le immagini giuste, che sono lieta di vedere apprezzate.

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