il corpo delle donne “cosificato”

17 aprile 2014 di: Milena Gentile

E’ inaccettabile che si consenta sempre più di frequente l’affissione di manifesti pubblicitari che sfruttino il corpo della donna alla stregua di una merce. E’ doveroso considerare l’influenza che queste immagini hanno nei pensieri degli adolescenti. Nelle ragazze inducono alla mortificazione del proprio aspetto reale per preferire modelli stereotipati e passivi alle voglie del “maschio”. Nei ragazzi alimentano l’idea della donna da sottomettere, da possedere, da usare come oggetto interscambiabile. Emily Palermo, pertanto, chiede che le Istituzioni diano un segnale chiaro contro questo dilagante sfruttamento del corpo femminile cosificato, parcellizzato e sessualizzato che indubbiamente è alla radice degli abusi e della violenza sulle donne. Quando un’amministrazione consente la diffusione di immagini commerciali opera una scelta che ha forti ricadute culturali. Non chiedersi quale società vogliamo creare e quali valori vogliamo trasmettere alle nuove generazioni è già un fallimento sociale e politico.

Milena Gentile è presidente di Emily Palermo

Le foto del cartellone pubblicitario sono di Fausta Ferruzza

1 commento su questo articolo:

  1. ANITA scrive:

    Concordo. E’ una battaglia da assumere e portare avanti.

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