La libertà di scegliere

30 aprile 2014 di: Maria Moscato
“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta” aveva sentenziato Theodor Adorno, ma senza addentrarsi in articolate speculazioni filosofiche oggi questa frase stride molto, soprattutto se le scelte interessano la vicina e imminente realtà universitaria. Sì, perché l’Università non simboleggia soltanto l’alveare operoso dentro il quale tanti e tanti studenti lavorano per elaborare e sfornare idee degne di nota ma rappresenta quella fase in cui improvvisamente si smette di essere quello che si è stati fino ad ora per vedere sé stessi con occhi nuovi: gli occhi che osservano chi si sta diventando.                                                                                                              Tutto ciò sarebbe veramente idilliaco, se solo si sapesse quale strada prendere. Scegliere non è più così semplice, “scegliere” non si veste più di giallo o verde come quando si aveva cinque anni e ogni colore poteva rendere ugualmente felici. Oggi scegliere ha vincoli e catene, ma soprattutto barriere. Gli ostacoli a cui la web generation deve far fronte assumono diverse forme, regina tra tutte è la Confusione che divora tutti i maturandi pronti a selezionare tra le innumerevoli opzioni, tutte diverse tra di loro, le Università prese in considerazione. Poi ci sono loro: I TEST DI AMMISSIONE, temuti, sognati e poi esorcizzati. La mente degli studenti così viene ottenebrata dal panico e da dubbi sempre più avidi di risposte, perché un individuo corroso da una domanda a cui non riesce a dare una risposta è l’individuo più tormentato; a maggior ragione quando si è in un’età in cui i consigli e gli aiuti sembrano essere sempre e comunque fallimentari dal momento che, si cerca di costruire sè stessi da soli. Gli odierni maturandi, abituati a circoscrivere i loro stati d’animo in centoquaranta caratteri (vedi Twitter e altri social network) si trovano così disarmati di fronte a forse la prima tra le più importanti scelte della loro vita in quanto si tratta proprio di una scelta che plasma la vita.

Maria MoscatoLa libertà di scegliere“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta” aveva sentenziato Theodor Adorno, ma senza addentrarsi in articolate speculazioni filosofiche oggi questa frase stride molto, soprattutto se le scelte interessano la vicina e imminente realtà universitaria. Sì, perché l’Università non simboleggia soltanto l’alveare operoso dentro il quale tanti e tanti studenti lavorano per elaborare e sfornare idee degne di nota ma rappresenta quella fase in cui improvvisamente si smette di essere quello che si è stati fino ad ora per vedere sé stessi con occhi nuovi: gli occhi che osservano chi si sta diventando.                                                      Tutto ciò sarebbe veramente idilliaco, se solo si sapesse quale strada prendere. Scegliere non è più così semplice, “scegliere” non si veste più di giallo o verde come quando si aveva cinque anni e ogni colore poteva rendere ugualmente felici. Oggi scegliere ha vincoli e catene, ma soprattutto barriere. Gli ostacoli a cui la web generation deve far fronte assumono diverse forme, regina tra tutte è la Confusione che divora tutti i maturandi pronti a selezionare tra le innumerevoli opzioni, tutte diverse tra di loro, le Università prese in considerazione. Poi ci sono loro: I TEST DI AMMISSIONE, temuti, sognati e poi esorcizzati. La mente degli studenti così viene ottenebrata dal panico e da dubbi sempre più avidi di risposte, perché un individuo corroso da una domanda a cui non riesce a dare una risposta è l’individuo più tormentato; a maggior ragione quando si è in un’età in cui i consigli e gli aiuti sembrano essere sempre e comunque fallimentari dal momento che, si cerca di costruire sè stessi da soli. Gli odierni maturandi, abituati a circoscrivere i loro stati d’animo in centoquaranta caratteri (vedi Twitter e altri social network) si trovano così disarmati di fronte a forse la prima tra le più importanti scelte della loro vita in quanto si tratta proprio di una scelta che plasma la vita.

7 commenti su questo articolo:

  1. Sonia scrive:

    Pubblicarlo per due volte è un po’ troppo ma l’articolo è buono, l’incertezze sulle strade da prendere cara Maria durerà secondo me fino alla maturità, anzi no alla vecchiaia!

  2. claudio scrive:

    Ciao Maria! Anche io la penso come te; nella vita di tutti i giorni siamo costantemente alle prese con delle scelte piu o meno importanti che siano! La scelta dell’Universita e’ la piu importante, ma non e’ sicuramente quella ultima e definitiva,

    • Maria scrive:

      Caro Claudio come darti torto..Però è da questa prima decisione che il tuo cammino sarà fortemente condizionato…

  3. Giovanna scrive:

    Ciao Maria il tuo è un discorso che rientra pienamente nelle maglie della realtà contemporanea…
    E’ davvero avvilente notare che sebbene molti ragazzi si preparino duramente per affrontare i test di ammissione vengano falciati così freddamente da questa scure chiamata a volte “caso”

  4. Stefano scrive:

    Ciao Maria, sono d’accordo con te ma se siamo arrivati fino a questo punto dei test di ammissione così scandalosamente fuori dalla realtà economica e sociale è anche colpa di questa web generation che tra le varie scelte proposte, tra click, link e software ha dimenticato la scelta del fare! Sarebbe meglio per molti ragazzi lavorare o cercare di farlo senza l’università, oppure entrare nelle facoltà e partecipare attivamente affinché oltre alla formazione di miriadi di testi, venga garantito soprattutto un futuro, lavorativo in primis.

  5. Maria scrive:

    Homo faber fortunae suae caro Stefano… Nessuno dà o priva di colpe, si registrano dati di fatto.. Però io credo che all’interno di questa nostra organizzazione si debba garantire il diritto allo studio in primo luogo a tutti ma soprattutto a quelli che davvero sono mossi da una passione

  6. Giuseppe scrive:

    Ciao Maria, condivido la tua idea!

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