La libertà di scegliere
Maria MoscatoLa libertà di scegliere“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta” aveva sentenziato Theodor Adorno, ma senza addentrarsi in articolate speculazioni filosofiche oggi questa frase stride molto, soprattutto se le scelte interessano la vicina e imminente realtà universitaria. Sì, perché l’Università non simboleggia soltanto l’alveare operoso dentro il quale tanti e tanti studenti lavorano per elaborare e sfornare idee degne di nota ma rappresenta quella fase in cui improvvisamente si smette di essere quello che si è stati fino ad ora per vedere sé stessi con occhi nuovi: gli occhi che osservano chi si sta diventando. Tutto ciò sarebbe veramente idilliaco, se solo si sapesse quale strada prendere. Scegliere non è più così semplice, “scegliere” non si veste più di giallo o verde come quando si aveva cinque anni e ogni colore poteva rendere ugualmente felici. Oggi scegliere ha vincoli e catene, ma soprattutto barriere. Gli ostacoli a cui la web generation deve far fronte assumono diverse forme, regina tra tutte è la Confusione che divora tutti i maturandi pronti a selezionare tra le innumerevoli opzioni, tutte diverse tra di loro, le Università prese in considerazione. Poi ci sono loro: I TEST DI AMMISSIONE, temuti, sognati e poi esorcizzati. La mente degli studenti così viene ottenebrata dal panico e da dubbi sempre più avidi di risposte, perché un individuo corroso da una domanda a cui non riesce a dare una risposta è l’individuo più tormentato; a maggior ragione quando si è in un’età in cui i consigli e gli aiuti sembrano essere sempre e comunque fallimentari dal momento che, si cerca di costruire sè stessi da soli. Gli odierni maturandi, abituati a circoscrivere i loro stati d’animo in centoquaranta caratteri (vedi Twitter e altri social network) si trovano così disarmati di fronte a forse la prima tra le più importanti scelte della loro vita in quanto si tratta proprio di una scelta che plasma la vita.
Pubblicarlo per due volte è un po’ troppo ma l’articolo è buono, l’incertezze sulle strade da prendere cara Maria durerà secondo me fino alla maturità, anzi no alla vecchiaia!
Ciao Maria! Anche io la penso come te; nella vita di tutti i giorni siamo costantemente alle prese con delle scelte piu o meno importanti che siano! La scelta dell’Universita e’ la piu importante, ma non e’ sicuramente quella ultima e definitiva,
Caro Claudio come darti torto..Però è da questa prima decisione che il tuo cammino sarà fortemente condizionato…
Ciao Maria il tuo è un discorso che rientra pienamente nelle maglie della realtà contemporanea…
E’ davvero avvilente notare che sebbene molti ragazzi si preparino duramente per affrontare i test di ammissione vengano falciati così freddamente da questa scure chiamata a volte “caso”
Ciao Maria, sono d’accordo con te ma se siamo arrivati fino a questo punto dei test di ammissione così scandalosamente fuori dalla realtà economica e sociale è anche colpa di questa web generation che tra le varie scelte proposte, tra click, link e software ha dimenticato la scelta del fare! Sarebbe meglio per molti ragazzi lavorare o cercare di farlo senza l’università, oppure entrare nelle facoltà e partecipare attivamente affinché oltre alla formazione di miriadi di testi, venga garantito soprattutto un futuro, lavorativo in primis.
Homo faber fortunae suae caro Stefano… Nessuno dà o priva di colpe, si registrano dati di fatto.. Però io credo che all’interno di questa nostra organizzazione si debba garantire il diritto allo studio in primo luogo a tutti ma soprattutto a quelli che davvero sono mossi da una passione
Ciao Maria, condivido la tua idea!