primo pensiero a caldo

Affermazione piena! E dunque viva Renzi? Direi piuttosto: GRAZIE RENZI. Bella affermazione in chiave nazionale ma anche – e questo conta pur se ci riflettiamo poco – in chiave europea. Per chi come me ha votato senza forti spinte o totale convincimento, questo risultato vale parecchio. Vuol dire che la maggior parte degli italiani che si sono recati alle urne – ogni pensierino sulle astensioni va reso a parte – ha capito quanto conta dolersi e criticare e quanto al tempo stesso è indispensabile dare fiducia e sperare. Come senza esitazioni ho fatto io, matita alla mano segnando Pd e tre nomi tre.

Il partito c’è. Con le luci e le ombre che chi diceva “sinistra“ ha un po’ avuto addosso! Ma ora come ora, che qualcuno all’interno e fuori combatta o renda difficile il cammino, è da considerare più stolto che mai. Che qualcuno invece collabori senza allineamenti ciechi o interessati, è ciò che possiamo augurarci davvero. Quale sia la vera piattaforma nella quale si muove il più giovane segretario di un partito, divenuto – perché volle fortissimamente volle – presidente del Consiglio, tuttora possiamo non averlo perfettamente chiaro. Ma stretti tra Berlusconi e Grillo, siamo intanto tornati a respirare. Il resto verrà. O almeno ci sono le condizione affinché ciò avvenga. Se restiamo svegli, disponibili e non fanatici, Matteo Renzi potrà mostrarci più chiaramente che strada vorrà imboccare. Per una Italia che vuole pagare le tasse, se il peso è giustamente distribuito, che vuole impiegare, senza essere mortificata o accantonata, le sue forze migliori all’interno del paese, se saprà preservare e gestire ogni suo patrimonio senza che sia necessario farlo fuori o deteriorarlo. Per dire, quello che a caldo ci vien fuori per primo! Ma per adesso, ed è sotto gli occhi di tutti, abbiamo piantato qualche paletto. Una cosa con Renzi dichiaro fortemente di condividere, sperando di essere in buona compagnia: disfattismo zero!