la Lega ci lega

30 maggio 2014 di: Rita Annaloro

Se alle anime semplici basta poco per essere felici, certo Matteo Salvini è un’anima semplice: il 6% di favore popolare raggiunto alle urne infatti a politici navigati non lascerebbe grandi speranze per un glorioso avvenire, ma lui invece sogna grandi alleanze con Marie Le Pen e si incaponisce nel sogno di conquistare il sud. Dopo tanti anni di lotta e di governo della Lega Nord, che ha regolarmente bloccato qualsiasi iniziativa a favore del sud (dagli interventi a Pompei ai fondi Fas, dagli stanziamenti per la ricerca universitaria alle indecenti politiche sull’immigrazione targate Bossi-Fini) non si capisce chi oggi dovrebbero essere i suoi referenti, se gli ingenui razzisti stufi dell’assediamento degli extra-comunitari ai semafori, o i coltivatori di cannabis calabresi.

Lui però non si ferma a considerare questi dettagli e continua imperterrito a delirare di un ritorno alla liretta, che dovrebbe affannarsi a proteggere i “verdi interessi” del popolo padano contro qualsiasi straniero, romano o cinese che sia. Forse pensa di sfondare con i forconi, colpito dallo stile della loro protesta che gli ha fatto intuire affinità elettive di sicuro stampo idealista e con cui forse spera di intrecciare proficui rapporti di spartizione territoriale, ma farebbe bene a considerare che se il vecchio slogan della Lega era “fuori i terroni dalla Padania”, che tanto di concussione, frode ed evasione fiscale se ne intendono anche loro, come hanno dimostrato i vari scandali, dagli assessori alla Regione Piemonte ai responsabili della Sanità lombarda per finire al veneto Corrado Ghini, capo del Ministero dell’ambiente ecc., un nuovo leit-motiv degli indipendentisti del sud potrebbe essere “Fuori i Padani dalla Terronia”, specie dopo le superbe prove fornite da Sgarbi a Salemi e da tanti altri Signor Dottori in giro per il Sud. Vedremo le prossime meraviglie!

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