Misteri della democrazia

12 giugno 2014 di: simona mafai

La democrazia non è certo un termine nuovo, e ci vuole audacia per intestare a questa parola una noticina di 30 righe. Lo faccio, perché da molto tempo – e di fronte agli eventi un po’ confusi (per usare un termine soft) di questi giorni – la questione “democrazia” mi sta particolarmente a cuore.  Ad esempio, mi domando come si  può praticare la democrazia in relazione a questi due fatti. Il voto del 25 maggio dimostra che milioni di italiani condividono  il programma di riforme illustrate dal PD e dal suo Segretario; realizzarle è quindi un atto di democrazia . Alcuni parlamentari del PD non condividono quelle riforme, in tutto o in parte, ed operano per modificarle (o fermarle). Anche questo è un legittimo atto di democrazia. Come conciliare le due cose? Fosse facile, la democrazia sarebbe  vittoriosa ed operante da un pezzo, e invece –come sappiamo – non è così!

Molte volte delle regole democratiche si fa un uso finalizzato alle dinamiche conflittuali tra chi amministra e chi è all’opposizione; così all’interno dei diversi gruppi  politici o associativi; ed anche ai fini di una affermazione personale…In alcuni casi, la democrazia e le sue regole non sono più vissute come un contesto  (anche difficile) in cui operare  ed a cui se  necessario sottomettersi. Si preferisce interpretarle  ciascuno  a suo modo,  tirando  la corda fin quasi a spezzarla …Così si giunge alla conclusione, oggi purtroppo abbastanza diffusa:  la democrazia è bella, ma paralizza  decisioni e  opere. Meglio lasciarla un po’ da parte …

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