orrore indiano
Ho visto la foto delle due ragazzine “paria”, “fuori casta”, “intoccabili” ma ugualmente impiccate. Due Dalit… “In sanscrito ‘dal’ significa… Spezzare, spaccare, aprire”. E questo è stato compiuto sulle due, poco più che, bambine. … L’ipocrita “comune senso del pudore”… Avevo immaginato che le avessero impiccate nude… e che nude fossero rimaste alla mercé degli animali rapaci… E invece no. Perché stuprare una Dalit è lecito, uccidere una Dalit è lecito ma la nudità di due giovanissime donne, violentemente e selvaggiamente stuprate da un branco di assassini, smuove il loro “comune senso del pudore”. E vengono rivestite dei loro poveri abiti. Per coprire le vergogne compiute dal branco di assassini.
Ragazze Dalit, “fuori casta”, intoccabili… ma da chi? “Polvere che copriva i piedi di Brahma”. Esclusi, sfruttati all’inverosimile per generazioni. Diritti civili quasi zero. Valgono meno di 100 grammi di carne. Però, noi, che sappiamo scrivere, che abbiamo uno strumento, il computer… che ci mette nelle condizioni di condividere pensieri e riflessioni… Noi che possiamo fare, se non piangere per le due giovani vittime? E per tutte le altre pronte ad essere sacrificate? Agganciamoci a qualche onlus seria che non ci freghi i sentimenti, perché i soldi vanno e vengono… ma i sentimenti quando sono offesi, non si riparano più.
Viviamo nel Sud, alla periferia dell’Europa… ma, possiamo provare a fare qualcosa di serio? Qualcosa di più per le giovani Dalit, che, come donne, non valgono neanche 100 grammi di carne tritata di terzo taglio. Ho già in mente di far arrivare a loro dei soldi, quegli stessi soldi che vorrei fossero usati per studiare e nutrirsi… Vorrei prendere in affido serio, legalizzato, una famiglia Dalit, anche perché già qui, in Italia, lavoro a fianco con i nostri Dalit.
Ho sempre ritenuto inutili le politiche sociali europee e italiane che impongono di prendersi cura di un solo componente di una famiglia con problematiche serie, per questo vorrei prendermi cura di una famiglia Dalit. Potremmo iniziare noi… che siamo ribelli per natura e convinte assertrici dei principi di giustizia umana e sociale. Rimango a disposizione.