Un’associazione internazionale in Sicilia: “Passareddu”

17 giugno 2014 di: Stefania Di Filippo

“L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto [...] La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita”. Cosi scriveva Goethe nel 1817 e a distanza di anni, ancora, uomini e donne, stranieri e non, si innamorano della nostra terra, delle nostre cittadine, come se n’è innamorato sei anni fa un home designer inglese, Scott Thompson. Scott, trasferitosi a Cianciana, cittadina dell’agrigentino, per restaurare case antiche, acquistate da stranieri che hanno deciso di gustare l’area siciliana (chi per l’intera annata, chi solo per una parte), ha notato un’affluenza non indifferente di artisti provenienti da tutto il mondo. Questo mare di creatività e cultura nella cittadina che ha scelto come seconda casa sono stati lo spunto per far nascere l’idea per una residenza per artisti, utilizzando terreni dismessi e materiale di recupero per le costruzioni, rifacendosi al concetto di upcycling, che prevede il riutilizzo di materiali di scarto da portare a nuova vita, per essere, di nuovo, utili così da danneggiare il meno possibile l’ambiente. Dal nome del primo appezzamento di terra, “Passareddu” è nato quello dell’associazione: “Passareddu Artist Residency” (Per informazioni aggiuntive si consiglia l’omonima pagina facebook), formata da un’equipe di artigiani ed artisti sia italiani che stranieri. Il prossimo 26 Luglio, con il “The Grand Opening” verrà inaugurata la struttura con un’installazione incentrata sul tema del passaggio e del cambiamento, insieme ad una mostra dedicata all’artista ciancianese Antonio Palminteri, che aprirà la lunga serie di eventi come: corsi di lingua; corsi di cucina e di artigianato; visite guidate e workshop, cercando di coinvolgere nelle attività sia la gente del luogo che quella di passaggio. In un periodo in cui sembra che la maggior parte della gente, soprattutto, dei ragazzi, in maggior misura di coloro i quali vogliono seguire un cammino un po’ meno “tradizionale” rispetto alla solita carriera in giacca e cravatta, “Passareddu” sembra essere una realtà da sostenere e da pubblicizzare, in modo che, non siano solo gli stranieri ad apprezzare il dono naturale che è la nostra terra. Potremmo, quindi, forse, cominciare a credere di non aver solo la possibilità di coglierne i frutti ma anche di esserne uno.

1 commento su questo articolo:

  1. mariú scrive:

    “Gli italiani vanno al Nord in cerca di soldi, e al Sud in cerca dell’anima”
    - Pino Aprile

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