“Trasparenza e rispetto delle regole:nel mezzo del cammin” da Il fatto Quotidiano.it del 287\2014

28 luglio 2014 di: Alessandro Gassman

“ …Pasolini diceva: “La vittoria è sempre di chi perde, la vittoria non è mai riconosciuta, la vittoria è inutile”. Posso ora io dire a mio figlio che l’importante è partecipare? Che questo è un paese di perdenti perché ricerchiamo continuamente la nostra vittoria sugli altri? Posso io parlargli di rispetto delle regole a scapito del risultato finale? Ebbene si! E’ quello che faccio ogni giorno, a volte inalberandomi, a volte rendendomi odioso per la veemenza con cui esprimo le mie convinzioni, ma sono contento di farlo! Sento di doverlo fare, e mi sforzo quotidianamente di trovare appigli che possano scuotere in lui, ed in chi ha la sua età, la voglia di distinguersi, di schierarsi con i perdenti, con quelli che come me e mio padre, pensano oggi più che mai, che non può esserci futuro se tutto è concentrato nel presente.

E’ un ragazzo dolce e intelligente, e quando qualche giorno fa mi ha espresso il desiderio un giorno, di poter imparare la lingua dei sordi, di sentire la curiosità di comprendere la loro condizione, ho letto con emozione nei suoi occhi, quella luce di gentilezza e di generosità, nella quale – per un attimo – ho riconosciuto mio padre e che ha riacceso in me un barlume di speranza e interesse nel risultato finale.”

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