Anacronisti misti

8 luglio 2014 di: Maria Moscato

In un tempo veloce in cui tutto è sottoposto al frenetico incedere del tempo, in cui gli uomini sembrano cambiare alla velocità della luce emergono dati non irrilevanti. Negli ultimi decenni abbiamo assistito alla nascita di nuove figure nel mondo del lavoro come ad esempio il webmaster cioè colui il quale progetta gestisce e cura un sito internet;anche le attività intestine si sono modificate: le scuole adottano registri elettronici in grado di sostituire completamente il cartaceo. La nostra era viene dunque,giustamente,definita quella delle macchine . Circondati da reti wi-fi ovunque è cambiato completamente il nostro modo di vivere. All’interno di questo nuovo contesto,però, digital natives a parte, i nostalgici d’ un mondo altro sono molti. Dieci anni fa il mondo era un posto molto diverso: gli smartphones come li conosciamo oggi non esistevano ed avevamo quasi tutti un cellulare a conchiglia . Il Cloud Computing ? Nessuno lo aveva mai sentito se non alcuni visionari e guru della tecnologia. I Tablet e gli e-book rappresentavano poco più che un sogno nella mente degli ingegneri. La musica si ascoltava su un mp3 a batterie, gli articoli si leggevano sui giornali e per cambiare pagina non si scorreva con il dito su uno schermo ma si sfogliavano le pagine di un libro e ne si sentiva il fruscio, si potevano percepire gli odori,si accarezzava la rilegatura,ci si innamorava della copertina e delle sue intessiture. Sebbene noi viviamo in questo tempo e in questo luogo e questi ci appartengano come noi apparteniamo loro, non è sempre detto che le novità portino progresso . Dipendere dalle macchine, per quanto all’avanguardia possa essere, significa deprivare un po’ l’uomo della sua componente umana, significa sostituirlo. L’uomo deve essere in grado di appropriarsi dei mezzi che il mondo gli mette a disposizione senza sentirsi nostalgico di ere ormai passate.

2 commenti su questo articolo:

  1. Vincenzo scrive:

    Condivido pienamente l’opinione dell’autrice di questo articolo. Purtroppo con il passare degli anni,la tecnologia è divenuta un’arma a doppio taglio,perché se da una parte l’uomo,attraverso il miglioramento dei sistemi informatici,è riuscito ad adattare tutti all’inevitabile progresso,dall’altra parte invece,egli ha assistito alla perdita di tutti quei mezzi che una volta erano considerati importanti per la sua formazione e per il suo sviluppo.

  2. Steven Flower scrive:

    L’umanità verso la devolution della sua stessa umanità

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