il tattoo è donna
Belle e dannate. Sembrano. Dietro si cela molto altro. Sono le ragazze tatuate presenti alla Palermo Tattoo Convention, il primo evento dedicato interamente ai tatuaggi svolto in Sicilia dal 20 al 22 giugno. Il Saracen Hotel è diventato palcoscenico di un mondo colorato, fatto di aghi, tecnica e tanta fantasia. Motociclisti dall’aspetto burbero, ragazzi stravaganti, di certo, fuori dal comune, teenagers e adulti curiosi. E poi ci sono loro, le donne. Protagoniste indiscusse anche di un mondo dall’aspetto duro e maschile. Tatuata e cattiva. Cliché fuori moda, ma ecco cosa si pensa quando si vede una ragazza con i tatuaggi. Padrone del proprio corpo, scelgono di raccontare una storia. Magari quella della propria vita. Se esiste un modo per immortalare un ricordo e renderlo indelebile con l’inchiostro, esiste. È il tatuaggio. Ma il tatuaggio è rosa, ed è donna.
Cosa si cela dietro questo mondo all’apparenza duro? Tecnica e fantasia, per ogni categoria diversa di tattoo: giapponese, tribal, water colour, dot work, e così via. Le donne non occupano più la posizione marginale di pupe che accompagnano i bulli, ma protagoniste esse stesse della scena. Sempre più preparate, non è difficile vederle alle prese con la macchinetta.
Bando al provincialismo, dietro un corpo decorato dall’inchiostro si può celare tanto altro, voglia inespressa in altri termini, arte che esiste da sempre, quella tatuatoria riguarda chi ha qualcosa da dire e usa il proprio corpo come una tela. Nessun imbarazzo nel mostrare le zone, nessun pentimento. Ogni tatuaggio ha il suo perché, il suo ricordo. Piccolo e nascosto o grande e vistoso, e ancora, colorato, bianco e nero o puntinato; il tatuaggio è l’accessorio indelebile a cui molte donne non vogliono più rinunciare.
Ecco nell’ultima frase c’è tutto: accessorio indelebile…. ma si cambia tante volte che non capisco come si possa desiderare per sempre una rosa, un giglio o un gufo sulla schiena.