il travaglio di Travaglio
Ammiratori e detrattori Marco Travaglio ne ha in gran numero, o ne ha avuti? Perché giusto adesso il suo alone sembra farsi più opaco. E non certo perché perda fascino dialettico, arguzia antica, ferocia e sapiente capacità di analisi. Ma perché un po’ gli manca il pupo! E non è detto che a breve possa ritrovarne un altro che faccia interamente al caso suo: Berlusconi infatti è su gradini in discesa e disposto pure a biascicare qualche scusa ai pm, Dell’Utri continua, al chiuso delle patrie galere, a coltivare, quanto meno con otto libri otto, i suoi encomiabili bisogni artistici e letterari e dunque sul tavolo si trova poca roba e per di più usurata.
Quale futuro si prospetta perché possa continuare con la dovuta efficacia quel tipo di intrattenimento cui ci aveva abilmente abituati? Che sia Renzi? In questo caso meglio soprassedere. A parte le performance di Crozza, anche lui perora non messo proprio bene, gran parte degli italiani, specie fuori tessera Pd, Renzi mostrano di accettarlo pressocché in toto. Critiche e beghe, in politica e fuori non mancano e non possono mancare ma, per nemesi comune, appare chiara l’attenzione e altrettanta la speranza che questo ragazzo metà spregiudicato, metà decisionista, pronto e veloce, riesca a qualcosa. Certo non grandi illusioni: riforme discutibili, lavoro che non si sa bene come possa decollare e soprattutto non diminuire, privilegi inveterati che non si cancellano, tasse non perequate al reddito o al tenore di vita, nuove, un po’ bastarde funzioni di un senato che forse è meglio cancellare del tutto se si potesse ma… Ma è un tipetto cui non eravamo abituati, se ci sottraiamo al gioco facile di facili e amare analogie, questo giovane presidente del Consiglio, il timone in acque tempestose lo regge bene, magari riuscirà a dare un’accelerazione alla macchina giudiziaria e non lascerà ricerca e cultura in palude? Magari l’Europa dovrà riflettere un po’ di più su tante cosucce?
Insomma per un opinionista della statura di Travaglio, scontornare abilmente Renzi, forse al momento non paga. Certo ognuno fa il suo mestiere e in questo Travaglio sta in buona, seppure non in numerosa compagnia. Ma si potrebbe ipotizzare da parte loro, per una volta, un’opera intelligente di costruzione e non di demolizione “personaggio”? In fondo, le varianti o le sorprese male non ne fanno.
travaglio è l’espressione più volgare del giornalismo di inchiesta. potrebbe essere gradevole se non mettesse tutto il suo livore personale in ciò che dice e racconta. Sopra le righe sempre; la sensazione che mi dà è quella del “represso” frustrato” nella vita che sfoga rabbia nella violenza verbale del suo lavoro strapagato.
Certo se si documentasse accuratamente degli “affari” di Grillo non mi dispiacerebbe.