Sicilia-Argentina, andata e ritorno

10 luglio 2014 di: Federica Aluzzo

La Sicilia sta intrecciando sempre maggiori rapporti con l’Argentina, un paese interessante per la sua storia, che, in seguito alle violenze subite, si è contraddistinto per la difesa dei diritti umani, la tolleranza religiosa, la parità di genere e che adesso sta mettendo in campo un’azione di forza contro la grande finanza che si può considerare un test anche per altre civiltà, oggi guidate da logiche materialistiche e di globalizzazione dei mercati più che dall’interesse per i popoli. Il paese “più italiano del mondo” come ha più volte ribadito il ministro dell’Ambasciata argentina in Italia Carlos Cherniak in occasione del recente evento che si è tenuto presso il comune di Barcellona Pozzo di Gotto (Me). Esiste da anni un gemellaggio tra questo comune siciliano e Punta Alta, città argentina costruita proprio da una grossa colonia di barcellonesi che nei primi del 900 sono migrati oltre oceano per cominciare una nuova vita, le cui motivazioni sono state approfondite da una ricerca e mostra condotta dal Prof. Marcello Saija. L’occasione dell’evento è stata la presentazione del libro Raices. Retratos de un encuentro le cui fotografie sono state scattate da Silvina Rossello e gli scritti di Nino Sottile Zumbo (organizzatore dell’evento) e Fernando Quiroga.

La particolarità dell’incontro è stata la diretta costante Skype con le istituzioni e la comunità di Punta Alta, per cui la sindaca di Barcellona Pozzo di Gotto Maria Teresa Collica, e le assessore Raffaella Campo e Lina Panella e tutti i presenti si sono confrontati con le istituzioni di Punta Alta in Argentina, superando le barriere spaziali e temporali come se si fosse tutti insieme in una stanza. Toccante è stato anche il momento dei saluti dei familiari che dalle due città hanno potuto così rivedersi virtualmente. L’Argentina è il paese della malinconia per eccellenza, come dimostrano le musiche del Tango spesso struggenti nel descrivere la sofferenza di un distacco. E proprio il tango è diventato l’emblema dell’importazione delle tradizioni argentine in tutto il mondo ed in Sicilia si contempla una comunità tanghera di migliaia di adepti che alimentano anche l’aspetto turistico-commerciale attraverso vacanze studio verso Buenos Aires e alcuni maestri argentini scenlgono la Sicilia come terra in cui risiedere e lavorare.

Altri eventi ed incontri istituzionali con l’ambasciata argentina e venezuelana in Italia sono già stati fatti in Sicilia: la celebrazione a Palermo della festa Nazionale Argentina il 25 maggio, il recente evento in occasione dell’anniversario della nascita di Evita Peròn a Carini, nel bellissimo B&B dedicato proprio ad Evita da Giusi Musso, conferenze sui diritti umani, sulla storia cultura e tradizione dell’Argentina e incontri con le istituzioni, con il sindaco Orlando, con il Presidente Crocetta. Ma molto si può ancora fare visto che l’ambasciata argentina sta mettendo in campo un progetto di cooperazione territoriale e decentramento con il quale vuole analizzare le peculiarità di ogni regione italiana per creare strade di collaborazione concreta con l’Argentina. Occasione da alimentare per mantenere le nostre tradizioni in luoghi anche distanti, in cui ci sono grosse comunità di siciliani pronte ad accoglierle e nello stesso tempo arricchirsi di una cultura diversa ma per certi versi molto vicina a noi.

1 commento su questo articolo:

  1. maria teresa monterisi scrive:

    Cara Federica,
    leggendo l’articolo si potrebbe pensare a una bella cosa: organizzare un evento che coleghi Gangi e Castel di Lucio con Cordoba -Argentina- dove si sono trasferiti già dalla fine del ‘900 tanti gangitani e castelucchesi , mettendo le basi di una importante colonia siciliana nella città di Cordoba. Se ti ricordi, ho studiato questo fenomeno migratorio e risulta molto interessante.
    Mi piacerebbe contattarti.
    Maria Teresa Monterisi

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