alla Zisa, per le antiche sale
Bella l’iniziativa di incentivare l’interesse verso le testimonianza culturali di Palermo, offrendo a turisti e residenti biglietti gratuiti ogni prima domenica del mese. Sicuramente i molti custodi del Palazzo Abatellis e del Castello della Zisa sono orgogliosi di veder visitatori girare per quelle antiche sale, cui si sentono di appartenere, anche se non sempre sono in grado di dare informazioni soddisfacenti, che in certi casi sono anche difficili da immaginare, come l’originaria ubicazione di alcuni reperti o la funzione di antiche sale.
Soprattutto nelle teche ricoperte da plexiglass spesso mancano notizie sugli oggetti mostrati sotto protezione, e qualche volta ogni ipotesi razionale si schianta contro l’evidenza dei fatti. E’ in specie il caso della lastra di plexiglass che forse protegge delle antiche mattonelle di maiolica di fronte la sala della fontana della Zisa, al di sotto della quale si scorge una buca non troppo grande, molto sporca, dove sembra galleggiare un biglietto promettente, di epoca contemporanea.
La lastra sembra essere accuratamente sigillata, e dunque è da ipotizzare che quando fu installata il biglietto già li si trovasse, a meno che qualche buontempone non sia riuscito a inserirla dopo. Ma se una teca ricopre ciò che sembra spazzatura, vuol dire che la stessa è in qualche momento diventata preziosa, o che ricopre, inspiegabilmente, qualcosa di importante. Probabilmente molti impiegati pubblici sarebbero felici di contribuire alla rinascita culturale della città, specialmente se ricevessero giuste indicazioni da parte della Sovrintendenza e allora non resta che aspettare… Sarà mai svelato almeno questo mistero di Palermo?
Se la lastra con relativo biglietto contemporaneo, che anch’io ho visto al Castello della Zisa, è stata accuratamente sigillata e viene con solerzia sorvegliata dai custodi del monumento, sarà difficile svelare questo ulteriore mistero di Palermo. Possiamo ipotizzare forse un ritorno dei Beati Paoli?
Non c’era solo un biglietto, ma anche un mozzicone di sigaretta. ..Che sia voluto? Che i suddetti rifuti siano stati sigillati con le antiche maioliche onde lasciare testimonianza ai posteri della nostra società post-civile?
Speme ultima dea !